Roma-Lazio, Felipe Anderson promette un altro volo: la stracittadina è la sua partita, ma oggi farà il falso 9

Come l’anno scorso, il brasiliano garantisce: «Segnerò io». Senza Immobile e Milinkovic, è lui l’asso. Lotito a Formello

Roma-Lazio, Felipe Anderson promette un altro volo: la stracittadina è la sua partita, ma oggi farà il falso 9
di Alberto Abbate
4 Minuti di Lettura
Domenica 6 Novembre 2022, 01:47 - Ultimo aggiornamento: 16:13

La sua corsa è già un tuffo nel passato per riaccendere il futuro. Senza Immobile e Milinkovic, luci su Felipe Anderson, falso nueve ma soprattutto promesso scacco matto. Come l’anno scorso, i laziali sognano quel ghigno sul gong: «Gli abbiamo fatto male col ritmo». Il Pipe de oro fu la chiave della vittoria della Lazio, mandò Ibanez e Vina al manicomio: un gol e l’assist del vantaggio. Come l’11 gennaio 2015, quando servì Mauri e poi timbrò con un allungo il raddoppio. Tre passaggi decisivi in totale (c’è anche la Coppa Italia) nel derby, Felipe Anderson vive già all’ombra di un Dio capitolino. Per la prima volta però il brasiliano giocherà la stracittadina in un ruolo nuovo, che ancora non gli calza del tutto a pennello. Chissà se oggi riuscirà a fare lo stesso sfracello. A Rotterdam si è divorato due gol, ma è uscito comunque da migliore in campo. Il motivo? Tutte le occasioni passano dal suo estro e da un sacrificio assoluto. A Felipe mancherà ancora il cinismo, ma dà tutto. Non è vero che non è cambiato. Non avrà il fiuto del gol di Ciro, ma ora è più consapevole del suo talento. È più costante, ha una nuova sapienza tattica e un altro fuoco nello sguardo.

Promessa

Una volta gli si rimproverava la scarsa personalità.

Felipe veniva schiacciato dalla pressione o dalla concorrenza, si deprimeva. Il volo all’indietro di tre anni può aver cancellato questa brutta pecca. «Ha mantenuto la promessa», ripeteva Lotito alla fine dello scorso derby d’andata. Il presidente, piombato all’improvviso ieri sera alle 20.30 nel ritiro di Formello, torna a chiedere la sua firma: «Felipetto mio, tu mi devi ripagare perché io su di te ho la massima fiducia. Il regalo più grande che tu possa farmi, è un altro gol nella stracittadina». Pipe riscuote la testa. Discorso a parte, rispetto a quello alla squadra a cena: «Ci rialzeremo subito - assicura - e secondo me, Felipe è un fenomeno anche da prima punta». Da grandi poteri però derivano grandi responsabilità. Ora sono tutti aggrappati a Felipe Anderson, la stella: «Sarà una battaglia. Al derby daremo la vita. Non abbiamo tempo per pensare all’ultima sconfitta né all’uscita dell’Europa». C’eravamo lasciati giovedì sera con questo solenne giuramento a Rotterdam. Felipe da due giorni a Formello ora et labora, deve farsi perdonare l’ultima palla-gol sciupata: «Da Immobile ho imparato tanto, ma ancora non basta». Serve più freddezza sotto porta.

Ammazza big

Il suo compito oggi sarà disorientare la difesa di Mourinho insieme a Zaccagni e l’ex Pedro. Bisognerà rivedere insomma il Felipe “Mertens” di Bergamo, segreto dell’ultimo abbaglio di Sarrismo. Sponde e movimenti in profondità, al di là dell’incisività in zona gol. La fiducia incondizionata dell’allenatore dovrà fargli passare l’affanno: 51 partite su 51 giocate (addirittura 66 su 66, comprese le Coppe) dallo sbarco di Sarri, 1392’ in campo, solo Marusic è stato spremuto allo stesso modo. E pensare che, prima dell’ultimo anno e mezzo, il brasiliano aveva totalizzato appena 15 presenze al Porto. È resuscitato, Felipe Anderson è di nuovo un jolly assoluto: esterno, attaccante, ma anche difensore aggiunto. Corre avanti e indietro, ad aiutare la Lazio in ogni raddoppio come un soldatino. Per dribbling riusciti in A è quasi il top, ma ora è un 29enne maturo, anche quando non dà nell’occhio per i giochi di prestigio. Ha comunque segnato 3 reti, sfornato 4 assist. E ogni volta che ha lasciato il segno nel tabellino, la Lazio ha centrato il risultato. Ammazza big Inter e Atalanta, ora c’è di nuovo la Roma nel mirino. Tutti sulle ali di Felipe Andeson, farfalla fuori e aquila dentro, per un volo sotto la Nord al novantesimo. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA