Roma-Lazio, derby tra Champions e scudetto: è sfida Capitale

foto (Gino Mancini)
di Ugo Trani
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Domenica 26 Gennaio 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 13:35

Il significato del 152° derby di campionato (ore 18) si legge in classifica: la Lazio terza gioca per lo scudetto, la Roma quarta ha l’obiettivo della zona Champions. I 7 punti di differenza, dopo 20 partite, sintetizzano alla perfezione il lavoro di Inzaghi che, tra l’altro, deve anche recuperare la partita casalinga contro il Verona (5 febbraio): è partito per accontentare Lotito entrando tra le migliori 4 e adesso ha invece imposto la sua candidatura per la lotta al titolo. E ha già avvertito la Juve, battuta all’Olimpico e a Riad, unici ko della formazione di Sarri. Fonseca, invece, ha rispettato finora l’impegno preso con il management di Pallotta: si è piazzato in scia del big per tornare nel principale torneo continentale che rimane la priorità del suo club. E, pur non essendo ancora stato capace di vincere contro nessuna delle grandi, ha raccolto più del previsto se si considera la raffica di infortuni che ha ostacolato il suo percorso.

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STRATEGIA IN PROGRESS
Biancocelesti e giallorossi, insomma, ad alta quota. E l’Olimpico, con più di 60 mila persone, diventa la cornice ideale per la Capitale che, sommando i punti delle 2 squadre (83), è almeno leader del nostro calcio. Torino e Milano sono dietro. Il risultato del derby, dunque, come trampolino di lancio. La Lazio cerca nel derby il 12° successo di fila: al campionato, vinta la Supercoppa prima di Natale, dedicherà ogni sforzo fino al traguardo del 24 maggio, essendo uscita sia dall’Europa League che dalla Coppa Italia. La Roma, dopo i 2 ko casalinghi di fila contro il Torino e la Juve, si vuole riabilitare davanti al proprio pubblico per staccare l’Atalanta (stessi punti 38, dopo il successo di ieri sera), principale rivale nella corsa Champions. Non sono, quindi, solo parole: Inzaghi e Fonseca puntano al successo. E lo faranno confermando la loro traccia. Ripartire è bello per i biancocelesti quando la condizione atletica, come accade ormai da quale settimana, li fa volare: Immobile che taglia nell’area avversaria e che ha segnato la metà delle resti della sua squadra (46), Correa imprevedibile al suo fianco, Luis Alberto di riferimento come uomo-assist e Milinkovic simbolo di fisicità e tecnica. In più Lazzari, padrone della fascia destra. Baricentro alto per i giallorossi, con pressing e possesso palla: Dzeko pivot, la velocità di Kluivert, il dinamismo di Veretout e il trasformismo di Pellegrini. Il copione sembra scritto, anche se poi in campo si potrà vedere altro. La difesa, come reparto, non dà garanzie ad entrambi i tecnici.

SCELTA DIFFERENZIATA
Inzaghi va sul sicuro con la formazione migliore. Recuperato Correa, ripropone la coppia più efficace in attacco: 29 reti. L’unico dubbio in difesa, ma Luis Felipe è avanti a Patric per l’abitudine a giocare contro le big del campionato. Il sistema di gioco è il 3-5-2 che nel derby non può essere messo in discussione: la Roma soffre contro la difesa a 3. Pure Fonseca è abbastanza deciso sugli interpreti da schierare all’inizio. Le assenze, anche se diminuiscono (4) con il recupero di Perotti e Pastore, continuano a penalizzare il suo 4-2-3-1. Ma è comunque pronto a mettere in campo pure chi, mercoledì sera Torino, ha mostrato di non essere fisicamente al top dopo il lungo periodo di inattività: Cristante e Kluivert.

Dietro Santon per Florenzi, in corsa per il posto di esterno alto a sinistra. Se dovesse toccare al capitano, Kluivert fuori oppure a destra (lì ha giocato 5 gare) con l’esclusione di Under. Spinazzola è solo la mossa a sorpresa.

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