Roma, la panchina è di latta: ko i ricambi di Fonseca

Fonseca
di Ugo Trani
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Giovedì 9 Gennaio 2020, 07:30
Leonardo Spinazzola, 26 anni, è il simbolo della Roma di oggi. Che, se è al 4° posto, non si può sentire al sicuro. Sforzo massimo, rosa minima: la zona Champions è stata raggiunta, a metà dicembre, contando spesso sugli stessi giocatori. E tra questi non è stato certo protagonista il terzino che Petrachi, l’estate scorsa, ha acquistato proprio dalla Juve, avversaria dei giallorossi domenica sera all’Olimpico, con valutazione di 29 milioni. Investimento di primo piano per l’esterno basso double face (buono per la corsia destra e per quella sinistra), anche per generare la plusvalenza con Luca Pellegrini, ceduto inizialmente al club bianconero. E, al tempo stesso, giocatore da preservare, come ha chiarito subito il ds, annunciando anticipatamente qualche sosta del difensore, come se la sua convalescenza non fosse ancora finita dopo l’intervento al ginocchio destro nella primavera di 2 anni fa. Sono 4 i suoi infortuni dall’inizio della stagione. Non gravi, ma comunque fastidiosi per chi vuole convincere e aiutare Fonseca. E poi ripetersi con Mancini, puntando alla convocazione azzurra nei 23 per Euro 2020.

INSERIMENTO LENTO
La febbre, al momento, allontana Spinazzola dall’incrocio di domenica sera con la sua ex squadra. Tempo per riprendersi ne ha, mancando 4 giorni pieni al match che chiuderà il girone d’andata. Cominciato male dall’ex juventino che, fermato dal solito guaio muscolare, saltò il debutto in giallorosso contro il Genoa e a seguire pure il derby. Fonseca non lo considera ancora out per la partita contro i bianconeri, ritenendolo più adatto di Florenzi a limitare CR7, anche se l’attacco influenzale delle ultime ore potrebbe farlo scivolare di nuovo dietro al capitano. Così, contro i campioni d’Italia, sarebbe la Roma di fine 2019 e di inizio 2020, con la stessa formazione scesa in campo il 20 dicembre al Franchi contro la Fiorentina e domenica scorsa all’Olimpico contro il Torino. Anche perché Zaniolo, pur lavorando sempre a parte (l’obiettivo è riportarlo in gruppo entro domani), non allarma l’allenatore che, da Firenze (Pitti Uomo), ha anticipato la presenza dell’azzurro contro i bianconeri: «Zaniolo sarà in condizione di giocare». È, invece, già fuori Mkhitaryan, anche lui più paziente che rinforzo: lesione muscolare al retto femorale della coscia sinistra. Almeno due-tre settimane di stop. L’elenco degli infortunati, abbandonato da Cristante che ha gradualmente ripreso a lavorare con i compagni, comprende ancora Fazio, Zappacosta, Santon, Pastore e Kluivert. Ai quali si è aggiunto, rimanendo a casa, Spinazzola che ha perso il posto il 12 dicembre, dopo il deludente pari casalingo contro il Wolfsberger: quel giorno giocò a sinistra. Lui, destro naturale, ha sempre ammesso di preferire proprio quella fascia, occupata in giallorosso dal mancino Kolarov. Il portoghese ha bocciato la prestazione e l’atteggiamento, rilanciando Florenzi, presente già quella sera a destra.

SIPARIETTO PORTOGHESE
«Aspetto la fine della partita e spero che lui sia arrabbiato». Fonseca immagina il possibile dialogo con il connazionale e quindi parla già indirettamente con Cristiano Ronaldo. Non si emoziona nemmeno davanti ai bianconeri. «Non so chi sia più forte tra la Juve e l’Inter. So che domenica arriva una grande squadra che sta in un ottimo periodo di forma. Partita difficile, ma per me comunque normale». Utile per riabilitarsi dopo il ko contro il Torino: «Noi dobbiamo capire che cosa è successo domenica sera. Abbiamo rivisto quali sono stati i nostri errori e adesso bisogna correggerli». 
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