Eppure la domenica ha proposto fatti e raccontato storie rilevanti. Solo il Napoli ha confermato se stesso. Micidiale in attacco, ma non ancora equilibrato tatticamente, né maturo nell’atteggiamento. Per il resto, invece, ci sono segnali di cambiamento. In positivo c’è quello della Lazio, rinata con l’arrivo di Reja. Tre successi e un pareggio in quattro gare, tra campionato e coppa, non sono un caso. La conferma è arrivata ieri nella trasferta di Udine, dove la vittoria porta la firma del tecnico. La mano di Reja c’è tutta, dalla formazione iniziale ai cambi in corsa, dallo spirito del gruppo, in dieci contro undici, all’abbraccio collettivo al fischio finale.
Se la storia tra la Lazio e il suo nuovo tecnico racconta di una rinascita e sparge ottimismo, completamente diversa è quella che si scrive tra l’Inter e Mazzarri, come del resto quella tra l’Udinese e Guidolin. Abituato da sempre a migliorare il rendimento dei suoi calciatori, e a ottenere più di quanto si potrebbe dal potenziale delle squadre allenate, il tecnico neroazzurro appare impotente nella sua missione milanese. L’inter è mediocre e tale rimane, né più, né meno dell’anno scorso. Dopo tante imprese e successi anche Guidolin sembra non riuscire più a incidere nel prolifico laboratorio friulano. Infine è partita con il piede giusto l’avventura di Seedorf sulla panchina del Milan, troppo pochi novanta minuti per qualsiasi giudizio, ma il feeling sembra quello giusto.
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