Roma-Juve, c'è l'incubo Ronaldo per la baby difesa

foto Mancini
di Alessandro Angeloni
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Venerdì 25 Settembre 2020, 07:30
 La Roma deve portare bene a Cristiano Ronaldo. Se non altro perché la sua prima doppietta in Champions League l’ha realizzata proprio contro i giallorossi. Era la notte di quell’infausto 10 aprile del 2007, il ritorno dell’illusione, dopo il successo giallorosso dell’andata all’Olimpico per 2-1. All’Old Trafford finisce 7-1 per il grande Manchester United di Ferguson, CR7, appunto, ne segna due. Era poco più di un bambino Cristiano, 22 anni, come poco più di bambini sono i ragazzi che domenica sera lo aspettano all’Olimpico. Lui ne ha 35, vissuti tra Palloni d’Oro, Champions e campionati vinti, del calcio oggi è un grande vecchio. La difesa che ha in mente di schierare Fonseca per cercare di tenere a bada il portoghese (e non solo, a quanto pare è verso il recupero pure Dybala, più c’è un Kulusevski in grande spolvero) sarà composta da Mancini (24 anni), Kumbulla (20) e Ibanez (21). Il veterano è Mancini, che viene dall’esperienza con l’Atalanta ed è al secondo anno di Roma. Kumbulla ha fatto bene lo scorso anno nel Verona, mentre Ibanez ha solo undici presenze in A (due in Europa) tra Roma (10) e Atalanta (1). Una difesa bambina. Ma non per questo senza talento. Ad aprile di tredici anni fa in mezzo alla difesa di Spalletti c’erano Chivu e Mexes, più Cassetti e Panucci, e non sono bastati. Per Kumbulla si tratta dell’esordio con la maglia della Roma e forse in questo caso, l’assenza dei tifosi e quindi la pressione, potrebbe essere un vantaggio. Cristiano non si fa problemi, alla Roma ha segnato con tre maglie diverse: tre con quella del Manchester, due con quella del Real (gol all’andata e al ritorno degli ottavi di finale di Champions, anno 2016) e due con quella della Juve, una in campionato e una in Coppa Italia, entrambe lo scorso anno. Il tutto in dieci partite: vinte otto e perse due (una con la maglia del Manchetster e una, due anni fa, con quella della Juve, entrambe all’Olimpico), pareggiate zero. 

L’ASSETTO GIUSTO E TOMMY
Fonseca sta studiando varie soluzioni: la difesa a tre è quella che al momento gli dà maggiori garanzie, anche se come sappiamo gli manca il calciatore esperto, non a caso ha chiesto a gran voce Smalling (Marcao è un’alternativa, Todibo l’ancora di salvataggio, ma anche qui parliamo di un giovane quindi va bene ma fino a un certo punto). L’alternativa sono i quattro, con cui gioca da sempre a parte in questa seconda fase della sua parentesi romana. Il problema della difesa a 4 è la mancanza di un terzino destro con caratteristiche da difensore, l’unico in rosa è Santon. Gli altri hanno qualità offensive, Karsdorp e Peres, più adatti a giocare alti, quindi con tre centrali alle loro spalle. Fonseca deve scegliere, dei tre possibili titolari anti Juve, chi potrà giocare al centro. Per caratteristiche, Ibanez è quello più adatto, soprattutto perché il più veloce. Anche Di Francesco, quando aveva optato per la difesa a tre, schierava Manolas in mezzo per lo stesso motivo; Fazio stava a destra e Jesus a sinistra (questo lo schieramento la sera di Roma-Barcellona, prima volta col cambio di modulo). In porta DiFra aveva Alisson, Fonseca punterà ancora su Mirante, preso due anni fa per fare la riserva, ma poi di partite ne ha giocate, prima al posto di Olsen, ora a quello di Pau Lopez. Oltre a Kumbulla, un altro “esordiente” è l’arbitro Di Bello (coadiuvato dagli assistenti Longo e Tegoni, quarto uomo Abisso, mente il VAR sarà Nasca), che mai ha diretto un Roma-Juventus. La Roma ha pensato a Damiano Tommasi come futuro dg, ma lui al momento non ha intenzione. Al momento.
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