Roma, infortuni e passo da retrocessione: è il 2020 ma sembra il 1976

La Roma della stagione 1975/76
di Romolo Buffoni
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Lunedì 17 Febbraio 2020, 19:26 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 14:00

"Anno bisesto, anno funesto", una Roma così brutta non si vedeva da 44 anni. Anzi, non s'è mai vista. Un rendimento così scadente dei giallorossi ha messo in difficiltà anche gli statistici che, per trovare un inizio di anno solare con così poche gioie e così tanti problemi, sono dovuti tornare al 1976 bisestile come questo 2020. E' passata una vita che, per il calcio, equivale a un'era geologica. Impossibile paragonare il gioco di oggi con quello di ieri: all'epoca la vittoria valeva 2 punti; la serie A era a sedici squadre; in Champions (Coppa dei Campioni) ci andava solo chi vinceva lo scudetto mentre seconda, terza e quarta andavano in coppa Uefa (Europa League) e la vincente della Coppa Italia si qualificava per la Coppa delle Coppe (abolita nel 1999); le partite si giocavano soltanto di domenica e tutte nel pomeriggio (alle 14,30 d'inverno; alle 15 in autunno e alle 16 a primavera inoltrata); le maglie dei titolari andavano dalla 1 alla 11 ed erano anonime; gli scarpini erano tutti rigorosamente neri (al massimo con strisce biance della casa produttrice).

Quella era la Roma del presidente Gaetano Anzalone e dell'allenatore Nils Liedholm (che sette anni dopo, con Dino Viola al comando, conquistò lo storico secondo scudetto romanista), portati in trionfo la stagione precedente per il terzo posto che in qualche modo segnava la risposta dei giallorossi al titolo della Lazio del '74. Rocca, Cordova e soprattutto Pierino Prati erano riusciti a finire davanti a Chinaglia e compagni, quarti con il tricolore sul petto. Alla vigilia della stagione '75/'76 c'erano perciò tante aspettative in casa romanista. La squadra cominciò in maniera balbettante: 11 punti in altrettante giornate giocate fino a Natale, frutto di 3 vittorie, 5 pareggi e tre sconfitte. In Coppa Uefa due turni superati (i trentaduesimi contro il Dunav Rose e i sedicesimi contro l'Oster, fuori agli ottavi di finale per mano del Bruges). Ma fu dopo le Feste di fine anno che arrivò il crollo: 5 punti nelle prime 7 giornate, con una vittoria, tre pareggi e altrettanti ko. Quella Roma rasentò la zona retrocessione, ma ne uscì vincendo a casa di un Cagliari orfano di Gigi Riva per 5-1 (ed erano vent'anni che i giallorossi non facevano cinquina). Dopo l'exploit in Sardegna, dove Liedholm lanciò il baby Walter Casaroli "il bomber del Tufello", ci fu il 2-2 all'Olimpico nella partita di lunedì 16 febbraio contro il Cesena (causa primo storico rinvio del giorno prima per campo impraticabile dell'impianto romano). Da lì cominciò una risalita che li portò a immaginare un ritorno in Europa. Ma la Roma chiuse con un anonimo decimo posto.

Oggi come allora, anzi peggio di allora visto che i punti sono solo 4 frutto di una vittoria e un pari e le sconfitte sono cinque. Ma sono tanti i punti di contatto. Quarantaquattro anni fa la crisi fu appesantita dal brutto infortunio al ginocchio che tolse di mezzo Valerio Spadoni, talento cristallino, nella partita del 25 gennaio all'Olimpico contro l'Inter (finita 1-1). Una sorte simile a quella di Zaniolo, finito con i legamenti ko il 12 gennaio contro la Juventus. Nicolò per sua fortuna vive in un'epoca dove questi guai si superano, mentre il povero Spadoni vide finire praticamente in quello scontro col nerazzurro Bini la sua carriera in serie A. Ma Liedholm dovette fronteggiare i ricorrenti guai fisici di Rocca, Morini, Cordova (come oggi Fonseca con Cristante, Mikhitaryan, Diawara, Pastore eccetera) e di Prati: unico attaccante con i gol nei piedi e nella testa. Un po' come l'Edin Dzeko attuale. Di diverso c'è che Fonseca sta ancora cercando la via d'uscita alla crisi nera e che la Lazio, che all'epoca consumava il suo lungo addio con Chinaglia e andava addirittura peggio della Roma, oggi è in lotta per vincere lo scudetto. Un dettaglio non da poco per il tifo Capitale.

LA SERIE NERA DEL 1976

  4 gennaio - Bologna-Roma  2-1: 33' Spadoni (R), 38' Rampanti (B), 8' st Cresci (B)
11 gennaio - Roma-Juventus 0-1: 1' st Bettega
18 gennaio - Napoli-Roma     2-1: 15' Massa (N), 24' Savoldi (N), 40' st Negrisolo (R)
25 gennaio - Roma-Inter        1-1: 34' Cerilli (I), 15' st Prati (R)
  1 febbraio - Ascoli-Roma     0-0
  8 febbraio - Cagliari-Roma   1-5: 33' Casaroli (R), 37' Petrini (R), 45' Virdis (C, rig), 19' st Petrini (R), 25' Pellegrini (R), 41' st Negrisolo (R)
16 febbraio - Roma-Cesena   2-2:  24' Pellegrini (R), 9' st Casaroli (R), 15' st Frustalupi (C, rig.), 30' st Bertarelli (C)

Giocate: 7, Vinte 1, Pareggiate 3, Perse 3. Gol segnati 10. Gol subiti 9

LA SERIE NERA DEL 2020

  5 gennaio - Roma-Torino     0-2: 46′ e 41' st (rig.) Belotti
12 gennaio - Roma-Juventus 1-2: 3' Demiral (J), 10′ Ronaldo (J, rig.), 23' st Perotti (R, rig)
19 gennaio - Genoa-Roma    1-3: 6' Under (R), 44' Biraschi (R, autogol), 44' Pandev (G), 29' st Dzeko (R)
26 gennaio - Roma-Lazio       1-1: 26′ Dzeko (R), 34′ Acerbi (L)
  1 febbraio - Sassuolo-Roma 4-2: 7′, 16′ Caputo (S), 26′ Djuricic (S), 10' st Dzeko (R), 28' st Veretout (R, rig), 29' st Boga (S)
  7 febbraio - Roma-Bologna  2-3: 16′ Orsolini (B), 22′ Denswil (R, autogol), 26′, 7' st Barrow (B), 28' st Mkhitaryan (R)
15 febbraio - Atalanta-Roma  2-1: 45' Dzeko (R), 5' st Palomino (A), 14' st Pasalic (A)

Giocate: 7, Vinte 1, Pareggiate 1, Perse 5.

Gol segnati 10. Gol subiti 15

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