Roma, il poker misto di Momo alla squadra che amava e ha lasciato sul più bello

Roma, il poker misto di Momo alla squadra che amava e ha lasciato sul più bello
di Alessandro Angeloni
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Martedì 24 Aprile 2018, 23:07 - Ultimo aggiornamento: 23:11
dal nostro inviato
LIVERPOOL Il Liverpool non è “solo” Salah, quante volte lo abbiamo sentito dire? Tante, troppe volte. Da tutti, da Di Francesco in giù. C’eravamo quasi convinti. Se ne dovevano convincere soprattutto i calciatori - a forza di ripeterlo - che il Liverpool non era “solo” Salah. Infatti, meglio marcare tutti gli altri, perché il Liverpool non è “solo” Salah. Ma alla fine che succede: che quel Salah - che per la prima volta è avversario della Roma e questo non era accaduto nemmeno quando era alla Fiorentina - ne fa due, pianta sul posto Jesus, non considera nemmeno Kolarov e, come se nulla fosse, boom, un sinistro a giro all’incrocio dei pali, poi un cucchiaino carino carino all’amico Alisson in uscita disperata. E la partita prende una brutta piega, proprio grazie a Salah, che alle ex segna sempre, vedi pure Fiorentina. Poi ancora: Momo, basta segnare, smettila. Ed ecco due assist, quasi a specchio, uno su Mané e uno su Firmino. Che sono come gol. Un poker misto di Momo alla squadra che amava ma che ha lasciato sul più bello. E ora si sta quasi per godere la finale di Kiev. Anche se manca il ritorno all’Olimpico. Stavolta forse, dopo Anfield, sentiremo: «Dobbiamo fermare Salah».
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