Roma, uno sceriffo per Mourinho: caccia al difensore leader

Roma, uno sceriffo per Mourinho: caccia al difensore leader
di Stefano Carina
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Giovedì 27 Maggio 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 11:26

Per una volta, Mourinho parte avvantaggiato. Perché fare peggio dell’ultimo biennio, alla voce reti subite, è veramente difficile. Lo Special One eredita un -137, comprese le coppe, senza considerare che per la quarta volta negli ultimi 70 anni la Roma ha concluso un torneo di serie A subendo più di 55 reti (58): non accadeva dal 2004-05. In quel periodo il tecnico portoghese vinceva il suo primo titolo al Chelsea con la miglior difesa della storia della Premier: appena 15 gol al passivo. Vien da sé che il processo di trasformazione a Trigoria partirà soprattutto dal reparto arretrato. In carriera, José ha vinto 8 titoli nazionali. Per 7 volte lo ha fatto con la miglior difesa del torneo: due col Porto, tre col Chelsea, due con l’Inter, soltanto Madrid ha rappresentato l’eccezione. Il suo Real conquistò la Liga subendo 3 reti in più del Barcellona. La Roma non conclude un campionato subendo meno reti delle avversarie dal 2003-04 quando con Capello chiuse con -19 (in 34 gare), classificandosi al secondo posto. 

DOPPIO ARRIVO 
Attualmente in rosa ci sono 5 centrali: Smalling, Kumbulla, Mancini, Ibanez e Fazio. Jesus, il sesto, può esser considerato ormai un ex visto che si svincolerà a breve. Rimangono in bilico i due sudamericani. Pinto sta cercando una sistemazione per Fazio (che ha rifiutato Parma e Sampdoria a gennaio) mentre attende un’offerta per Ibanez. Il rinnovo con la clausola a 80 milioni di qualche mese fa è stato effettuato proprio nell’ottica di escludere valutazioni al ribasso per Roger. Un sacrificio per lasciar spazio al nuovo titolare. Mourinho ha sempre amato avere un centrale dominante tecnicamente e uno fisicamente. Una sorta di doppio sceriffo: uno buono, l’altro cattivo. Era così al Porto (Ricardo Carvalho-Jorge Costa), al Chelsea (Ricardo-Carvalho-Terry), all’Inter (Lucio-Samuel), al Real Madrid (Ramos-Pepe), di ritorno al Chelsea (Cahill-David Luiz), al Manchester United (Smalling-Blind) e al Tottenham (Dier-Alderweireld/Sanchez). Nelle idee dello Special One, sarà così anche alla Roma. Tornando a quattro, la coppia ad oggi è Mancini-Smalling. Sull’inglese, però, c’è un grosso punto interrogativo legato alle condizioni fisiche.

In stagione, ha disputato appena 1359 minuti: troppo poco per considerarlo un punto fermo. Tra l’altro, già prima dell’ingaggio di Mourinho, l’idea di Pinto era quella di acquistare un «difensore di alto livello» e di personalità, più un giovane. Un binomio che apre molteplici scenari. Le prime scelte monitorate in questo periodo spaziano da Aké (Manchester City), Diego Carlos (Siviglia) e l’ex Rudiger (Chelsea). Allo Special One piace molto Skriniar che avrebbe voluto con lui già al Tottenham. Stipendi (più dei cartellini) all’apparenza proibitivi, resi accessibili (meno che nel caso dello slovacco che gioca già in Italia) dal Decreto crescita che riduce del 50% la tassazione al lordo. 

PELLEGRINI IN ATTESA 
Arrivi e rinnovi. Quello di Pellegrini, a Trigoria, è il più atteso. Se è vero che il campionato si è concluso domenica e Lorenzo (classificatosi sesto in una speciale graduatoria stilata dall’Europa League riguardante l’analisi delle prestazioni dei giocatori) è in nazionale (sta lavorando per recuperare dall’infortunio al flessore: salterà la prima amichevole con San Marino), non va dimenticato come a marzo, Pinto ribadì che il discorso sarebbe stato affrontato al termine del campionato. La scadenza sino al 2022, a livello temporale, mette fretta alla società e regala inevitabilmente più forza al calciatore che tra l’altro avendo un contratto che si autoalimenta da solo (grazie ai bonus che può raggiungere in una stagione legati ai gol, agli assist e alle presenze che poi diventano la base dell’annata successiva) non ha fretta. L’idea della Roma è quella di togliere la clausola dal contratto (attualmente ne è presente una di 30 pagabile in due tranche): non resta che sedersi e parlarne. Chi invece continua a correre è Zaniolo. Ieri il calciatore, conclusa la seduta giornaliera con il preparatore Bisciotti, si è concesso una partita a paddle con gli amici, immortalata sul profilo personale di Instagram.

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