Roma-Gent, i gol non arrivano, ma certe notti le decide Dzeko

Roma-Gent, i gol non arrivano, ma certe notti le decide Dzeko
di Stefano Carina
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Mercoledì 19 Febbraio 2020, 07:30
Se non segna lui, non segna nessuno. E se non si tira in porta, diventa ancora più difficile. Anche per Dzeko, 101 reti in giallorosso, 14 in stagione, 11 in campionato. Il paradosso vuole che l’involuzione della Roma coincida con la ritrovata continuità (almeno fuori casa) del bosniaco. Tre sconfitte consecutive ma quattro gol nelle ultime 4 trasferte per Edin (Genoa, Lazio, Sassuolo e Atalanta). Che di conclusioni ne effettua - è secondo solo a Ronaldo (79) e Immobile (78) con 68 tiri - ma non come vorrebbe un centravanti. Ossia ricevendo il pallone guardando la porta. Quelle di Dzeko, soprattutto ultimamente, arrivano da palle ‘sporche’ in area, ricevendo la sfera spalle alla porta o su errori degli avversari. Ciò che però deve preoccupare maggiormente è che nella lista della Lega di Serie A, oltre al bosniaco, per trovare un altro giallorosso nella top 40 delle conclusioni bisogna scendere al trentaseiesimo posto. E a far compagnia al centravanti non è un compagno di reparto ma un terzino sinistro: Kolarov. Al contrario, la Lazio ha 4 giocatori (Immobile, Correa, Luis Alberto e Milinkovic), l’Atalanta 5 (Muriel, Zapata che ha saltato 14 gare, Gomez, Ilicic e Malinovski), la Juventus 3 (ma con i tre attaccanti: Ronaldo, Dybala e Higuain) come il Cagliari (Nainggolan, Simeone e Joao Pedro), il Napoli 4 (Milik, Mertens, Zielinski e Insigne). L’unica anomalia, guardando la classifica, è l’Inter (2) che però ha Martinez e Lukaku nelle prime 5 posizioni della speciale graduatoria. 
PAROLA DI CAPITANO 
Nella Roma, invece, se non tira o segna Dzeko c’è poco da fare. La speranza quindi è che domani contro il Gent il centravanti confermi il feeling con le gare europee (10 gol nelle ultime 9 partite casalinghe). Titolare con i belgi e poi bis con il Lecce, per tentare la difficile risalita verso il quarto posto. Aspettando poi il 26 marzo, prima tappa verso gli Europei per il centravanti, impegnato nella semifinale playoff contro l’Irlanda del Nord: «Sono abituato alle pressioni, essere all’Europeo sarebbe la ciliegina sulla torta». A Trigoria fanno il tifo per lui, augurandosi però che la torta sia la partecipazione del club alla prossima Champions. In quest’ottica Fonseca si affida al capitano anche perché l’alternativa, Kalinic, non segna da più di un anno e nel 2020 ha racimolato appena 36 minuti nelle 9 gare disputate. 
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