Da Destro a Strootman e Scamacca: se rivedere i vecchi amici è un rischio

Da Destro a Strootman e Scamacca: se rivedere i vecchi amici è un rischio
di Stefano Carina
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Domenica 7 Marzo 2021, 07:35

Più che un lunch-match rischia di diventare una rimpatriata. El Shaarawy (che ha esordito a 16 anni in serie A proprio con i liguri, ai quali ha tra l’altro segnato l’ultimo gol in campionato) da un lato, Destro, Luca Pellegrini, Scamacca, Strootman e Zappacosta dall’altro. La sagra dell’ex caratterizza Roma-Genoa. C’è chi ha lasciato un pezzo di cuore (Strootman), altri che non hanno invece lasciato praticamente traccia (Zappacosta e Scamacca), senza dimenticare chi è stato sacrificato sull’altare delle plusvalenze (Pellegrini, oggi infortunato) o chi, come Destro, pagherebbe di tasca sua pur di regalarsi una soddisfazione nel pomeriggio. Dell’attaccante, si ricorda soprattutto il giorno in cui Galliani gli citofonò a casa, al Torrino, per convincerlo ad andare al Milan. Con la Roma ha giocato 68 partite segnando 29 reti e al di là della media, non certo da disdegnare, ha lasciato pochi rimpianti. Probabilmente il carattere schivo più la decisione di preferirlo a Osvaldo il 26 maggio del 2013 nel derby di coppa Italia da parte di Andreazzoli, hanno fatto sì che non sia mai entrato nei cuori della tifoseria romanista. Discorso diverso per la «lavatrice», il soprannome coniato da Garcia per Strootman. A Trigoria continuano a nutrire grande affetto per l’olandese che, arrivato nell’estate del 2013, ha giocato i primi sei mesi da protagonista assoluto nella Roma delle dieci vittorie consecutive del tecnico francese.

Poi la rottura del ginocchio pone fine ai sogni di Rudi e di Kevin, dando il via ad un lungo calvario. Seguono infatti tre operazioni chirurgiche e la sensazione che la favola sia finita in anticipo. Si riprende parzialmente con Di Francesco, raggiungendo la semifinale di Champions. A fine mercato, arriva la cessione inattesa al Marsiglia. Lascia Roma con 131 presenze e 13 gol ma soprattutto l’enorme rimpianto di quello che poteva essere e non è stato. Discorso interrotto sul nascere invece per Luca Pellegrini. In giallorosso disputa appena 6 partite, benché fosse considerato uno dei prodotti migliori del settore giovanile. Nell’estate del 2019 l’allora vice presidente Baldissoni disse: «Luca è uno di dei ragazzi su cui puntiamo per il futuro». Due settimane dopo era un giocatore della Juventus. Destinazione che potrebbe diventare anche di Scamacca la prossima estate. A differenza di Pellegrini, lui nella Roma non ha mai giocato. Stavolta il club c’entra poco: ancora adolescente, scelse di andare in Olanda, al Psv. Poi il ritorno in Italia, tra alti e bassi.

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