VIRATA INTRIGANTE
Il calendario, tra l’altro, chiude l’estate romanticamente più sofferta per il popolo romanista, quella dell’uscita di scena dei capitani, con l’ospite che provoca fastidio solo al ricordo. A guidare i rossoblù c’è l’ex Aurelio Andreazzoli. Che, mai stato qui da avversario, si presenta così: «Cercherò di dare un dispiacere ai giallorossi». Un altro, si dimentica di aggiungere. Perché nessuno, nella capitale e soprattutto tra i tifosi della Roma, riesce a cancellare dalla mente la Coppa Italia alzata dalla Lazio nella finale del 26 maggio del 2013. In panchina quel pomeriggio l’attuale tecnico del Genoa. Meno male che stasera, sotto i riflettori, finirà il nuovo allenatore scelto dalla proprietà Usa (8 in 9 stagioni): Paulo Fonseca, originario del Mozambico e vincente in Ucraina (7 trofei con lo Shakhtar Donetsk nelle ultime 3 stagioni), fa l’esordio nel nostro torneo. Il portoghese, unico straniero delle big di serie A, ha il compito di rilanciare il club giallorsso. Scontato l’obiettivo: il ritorno in Champions. Il 4° posto, dunque, rappresenta attualmente il massimo della vita. Pallotta, riducendo il monte ingaggi e depotenziando la rosa, non può certo chiedere di più al successore di Ranieri. Che, però, non nasconde il suo piano. Vuole che si divertano i giocatori in campo e i tifosi in tribuna. Spesso fa riferimento al coraggio e al dominio per spiegare il suo calcio offensivo. Pressing, verticalizzazione e velocità. Baricentro altissimo, con la difesa spesso a centrocampo. Spavalderia che comunque comporta qualche pericolo ed è subito da testare contro il 3-5-2 rossoblu.
SCELTA RIDOTTA
Nuovo l’allenatore, ma non la Roma.
L’unico titolare del mercato di Petrachi è il portiere Pau Lopez. I 10 giocatori di movimento indiziati per cominciare la sfida dell’Olimpico hanno fatto parte della rosa nella scorsa stagione, anche se poi, in 48 match, non sono mai partiti insieme dall’inizio. In campo non vedremo i sostituti di Manolas, principale riferimento della squadra in difesa, De Rossi, leader riconosciuto anche nello spogliatoio, ed El Shaarawy, miglior realizzatore nell’ultimo campionato. I rinforzi, a parte l’infortunato Spinazzola e la scommessa Cetin, stanno per ora in panchina: Zappacosta, Mancini, Diawara e Veretout. E con loro chi dovrebbe presto lasciare Trigoria: Santon e Schick. Fonseca, al momento, si accontenta. Anche se perde Perotti (stop muscolare) nella rifinitura (escluso dalla lista dei 21 convocati), probabile la promozione di Kluivert, la conferma di Dzeko è la certezza che lo fa essere ottimista. Davanti la squadra già recita il copione del portoghese. Attorno al centravanti, crescono Zaniolo e Under. Zappacosta sarà utile per spostare Florenzi nel rombo offensivo, Veretout avrà presto spazio in mediana e nella rotazione a centrocampo entrerà pure Diawara. Manca, invece, il centrale da piazzare in mezzo alla difesa. Dove il posto stasera se lo prendono Fazio e Jesus. E’ lì che l’allenatore chiede l’ultimo sforzo a Pallotta, ma non l’ennesima riserva. L’interprete esperto e possibilmente pure veloce. E magari riceverà pure il vice Dzeko: Schick fin qui non lo ha convinto.
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