Rudi voleva vincere e non ha pensato al derby. Ora fa i conti con gli acciaccati De Rossi, Maicon e Florenzi

Rudi voleva vincere e non ha pensato al derby. Ora fa i conti con gli acciaccati De Rossi, Maicon e Florenzi
di Alessandro Angeloni
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Sabato 21 Novembre 2015, 01:36 - Ultimo aggiornamento: 5 Novembre, 09:23
Garcia ha giocato il jolly: dentro i mezzi e mezzi, prima De Rossi e Florenzi, poi a seguire Maicon. Voleva vincere con i migliori e quelli ha mandato in campo, alzando l'asticella del rischio, senza pensare alla Lazio. La partita è andata bene, ha avuto ragione lui: 3-2 dopo aver dominato il primo tempo e subìto la comica rimonta nella ripresa. La rete di Pjanic su rigore ha ridato la luce, ha riportato la Roma al centro dell'Europa. Ma le ombre calano proprio su quelle scelte "coraggiose" (e vincenti), senza fare calcoli in funzione del derby di domenica prossima. I conti sono inesorabili. De Rossi ha giocato una partita in piena sofferenza, alla fine ha chiesto il cambio perché non ce la faceva più; Florenzi è uscito malconcio dopo un colpo rimediato al ginocchio e il noioso risentimento muscolare che lo sta torturando da qualche giorno.
Maicon è entrato e uscito dopo una diagonale lunga di cinquanta metri chiusa in scivolata (letale). Il derby è alle porte al momento Garcia si ritrova senza De Rossi, Florenzi e Maicon. Cioè i due terzini destri, più il centrale/difensore (senza contare Pjanic, squalificato per domenica) e la Lazio arriva tra appena quattro giorni, con i suoi uomini migliori messi in naftalina (Poli poteva, forse Rudi non). Se tornasse indietro, Garcia rifarebbe tutto, perché era troppo tempo che non si godeva una serata così in Champions. Ma lui in questi casi definisce "di Pirro" certi successi. Ecco, di Pirro. Ma forse stavolta non è proprio così. Perché il derby puoi perderlo e, al di là del dramma cittadino, sposta poco e nulla in funzione dello scudetto. Se non arrivava la vittoria con il Leverkusen, la Roma avrebbe salutato la Champions ad inizio novembre. Ne riparliamo lunedì.