IL FUTURO
Passando da un businessman statunitense all’altro cambierà poco, assicurano. Anche se si resterà sull’autofinanziamento, pensando ai bilanci e quindi alle cessioni. Il nodo è l’aspetto tecnico:il nodo Champions e, quanto al futuro, il pezzo pregiato partirà sempre per esigenze di bilancio, come è sempre accaduto in questa quasi decennale gestione a stelle e strisce. Di certo, l’esame è per tutti e nello spogliatoio se ne parla, il timore dell’allenatore è che forse se ne parli troppo. Fonseca, dunque, si trova - dopo la lunga lista di infortunati e la crisi di gioco d’inizio stagione - in un’altra “emergenza”, questa più legata all’aspetto psicologico: dovrà gestire le teste dei suoi giocatori in questa fase delicata del campionato e della storia della Roma. Dovrà riportarli all’ordine. Giocare con una società teoricamente in vendita non sarà comunque semplice: chi vende e chi compra ha interesse che la squadra sia d’alta classifica, per quello ora c’è da spingere ancor di più. Il futuro, dunque, passa dalle prestazioni, questo il messaggio dell’allenatore - e non solo - ai giocatori. In futuro poi, si vedrà. Quelli a sentirsi più a rischio, un domani, sono i pezzi da mercato, da Zaniolo a Dzeko, fino a Under, Kluivert.
COMPETITIVITÀ
La turbolenza riguarda tutti, anche i dirigenti. Esempio: se l’attuale consulente di Pallotta, ovvero Franco Baldini, non diventerà consulente di Friedkin, c’è il rischio che vengano messe in discussione pure certe scelte legate alle figure apicali. Questa, dunque, è una fase delicata e Fonseca lo sa: perdere punti significa allontanarsi drasticamente dalla zona Champions. Non solo, una distrazione prolungata può essere fatale anche in Europa League, dove la Roma si giocherà, giovedì, il passaggio ai sedicesimi, a Istanbul contro il Basaksehir. All’epoca dei russi, tanto per fare un esempio, il passaggio di proprietà veniva visto da tutti come uno sfogo liberatorio: Capello si era fatto portavoce e garante con la squadra, convincendoli che tutto sarebbe cambiato, migliorato, che sarebbero arrivati i soldi. Il crollo, poi, c’è stato quando i russi sono scappati. Non siamo oggi a quella situazione, qui si parla di continuità economico-finanziaria anche in caso di cambio di proprietà. Ma gli esami, per tutti, non finiscono mai.
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