I Friedkin, silenziosi alla meta (la loro prima stagione sta per finire e la gente ancora non conosce la voce di Dan e Ryan), probabilmente sanno meglio di altri quando parlare. E soprattutto con chi parlare. E dando la precedenza ai colloqui privati e cancellando in toto i soliti proclami che hanno caratterizzato la precedente gestione. Così, dopo il 14° ko della Roma in 48 partite di quest’annata deprimente, hanno subito convocato Fonseca a Trigoria, smuovendolo da casa nonostante la squadra avesse il giorno libero (quindi pure l’allenatore). La proprietà Usa ha chiesto spiegazioni al portoghese sulla crisi profonda dei giallorossi. Gli hanno presentato il conto che è fatto di numeri e non di parole: il crollo nel 2021 (ad inizio gennaio 3° posto a 1 punto, quello perso a tavolino contro il Verona, dal 2°), i 5 punti nelle ultime 8 partite, l’attuale 7° posto e l’umiliante 6-2 di Manchester nella semifinale d’andata di Euroleague, stracciando ogni chance per il ritorno come fosse un turno secco (la dirigenza l’ha accostato all’eliminazione del 6 agosto a Duisburg con il Siviglia, nell’ottavo in gara unica della stessa competizione). Presente al vertice anche Tiago Pinto e non Abreu, il manager del tecnico che lo ha accompagnato al Bernardini. Insieme hanno atteso la chiamata dai piani alti della sede, con Paulo che, elegante (giacca blu e camicia bianca) e al tempo stesso tirato, si è nervosamente divorato una sigaretta.
DENTRO O FUORI
«Non si può sapere che cosa accadrà perché non si possono prevedere i risultati» è il messaggio informale del club dopo il summit di mezzogiorno (è durato poco meno di un’ora).
VERSO IL FUTURO
Ai Friedkin non è comunque piaciuto che Fonseca abbia bocciato in pubblico la rosa dopo la sconfitta di Marassi, ricordando che anche all’esterno era stata definita da settimo posto e non da quarto. A quella, da sistemare e migliorare, penserà però Sarri che è il profilo ideale, secondo la proprietà Usa, per la rifondazione giallorossa. Tiago Pinto entro il weekend incontrerà Ramadani, manager dell’ex allenatore di Napoli, Chelsea e Juve. Più che del contratto (triennale da 3 milioni più bonus), parleranno di mercato: portiere, difensore, regista e centravanti sono fondamentali per il nuovo corso. Sarri è, insomma, pronto a dire di sì alla Roma. L’alternativa, a sorpresa, potrebbe invece essere di nuovo Gasperini. Stagione finita, intanto, per Pau Lopez: si deve operare alla spalla sinistra.
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