OLTRE LA TATTICA
La strategia di Fonseca, preparazione della partita e sviluppo della stessa, è stata perfetta. Nei concetti, nelle marcature e nei movimenti. Ancora di più nelle scelte. Il portoghese ha rifondato la Roma dal basso per farla stare in alto. Con il baricentro, il pressing e l’aggressività. E cambiando i terzini. Fuori i titolari Florenzi e Kolarov. Non fa niente che il capitano gli abbia chiesto di giocare con continuità per entrare tra i 23 per Euro 2020 e il senatore abbia appena ricevuto, oltre al prolungamento di un anno del contratto, la promessa dalla dirigenza per un ruolo nel club a fine carriera. Chi non è in forma, va in panchina. Messaggio, quindi, al gruppo. Oggi Santon e Spinazzola sono più pronti. Il primo è più difensore di Florenzi, l’altro corre più di Kolarov. Uno capace pure di stringersi a Mancini e Smalling. E quello scartato dall’Inter la scorsa settimana di fare l’ala. Nell’emergenza, insomma, ha riqualificato i panchinari. Accadde in autunno con Pastore quando si fermò Pellegrini, è successo ultimamente proprio con Santon e Spinazzola. E Under, unica opzione dopo l’uscita di scena di Zaniolo. Diretto nel dialogo con le riserve. E con chi ha dovuto escludere. La sua traccia nasce in corsia: esterni bassi e alti. Sui lati ha costruito il derby. Ha studiato la Lazio e cmodificato la Roma come spesso è accaduto in stagione: marcature ad personam in mezzo al campo.
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Fonseca, il 18 gennaio (vigilia della partita di Marassi contro il Genoa), fu sincero: «Sono preoccupato, mi serve un’ala perché mi mancano i gol». La Roma, pur con il 5° attacco in serie A (38 reti, solo 2 in meno della Juve prima e dell’Inter seconda), non si è presa il derby proprio per la scarsa efficacia nella finalizzazione. E nonostante il coraggio. Petrachi, saltato Politano, ha preso il ventunenne Perez. Non il titolare, ma il prospetto. Chissà se basterà per la corsa Champions, con l’Atalanta che rincorre (-1) con il miglior reparto offensivo (57 reti). «Un’ala» disse il portoghese 10 giorni fa. Più che l’esterno d’attacco l’attaccante esterno. I suoi gol da sommare a quelli di Dzeko. Se non è stato possibile a gennaio, andrà preso a giugno. Basta dirlo subito a Friedkin.
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