Roma, Fonseca: «Restiamo con i piedi a terra, non abbiamo vinto nulla. Smalling? Domani gioca»

Roma, Fonseca: «Restiamo con i piedi a terra, non abbiamo vinto nulla. Smalling? Domani gioca»
di Gianluca Lengua
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Martedì 24 Settembre 2019, 13:41 - Ultimo aggiornamento: 17:02

Paulo Fonseca resta con i piedi ben saldi a terra nonostante le tre vittorie consecutive tra campionato ed Europa League. Il tecnico alla vigilia della delicata sfida contro l’Atalanta spiega: «So perfettamente che in questi momenti cui la squadra va bene si generano aspettative e momenti di euforia. Io sono contrario a questo, l’euforia è giusta dopo una finale vinta». Il portoghese ha annunciato che Smalling partirà titolare dopo l’infortunio che lo ha tenuto a riposo per circa una 10 giorni. Ecco la conferenza stampa integrale.
 
L’Atalanta. «Mi aspetto una partita difficile, contro un avversario dalla caratteristiche specifiche: squadra di lotta, aggressiva e grandi qualità individuali. Ci aspetta una partita combattuta con tanti duelli fisici».
 
L’entusiasmo. «È importante restare sempre equilibrati, il passato è alle spalle. Dobbiamo restare uniti e umili, non abbiamo conquistato nulla, è presto per essere euforici. Non è perché abbiamo vinto tre partite che abbiamo conquistato qualcosa, spero che la squadra riesca a restare con i piedi a terra. So perfettamente che in questi momenti cui la squadra va bene si generano aspettative e momenti di euforia. Io sono contrario a questo, l’euforia è giusta dopo una finale vinta. Io sono realista e la realtà dei fatti dice che abbiamo vinto tre partite consecutive e ci sta una buona evoluzione. Per me è importante avere la consapevolezza che domani c’è una sfida difficile, siamo all’inizio del campionato, la squadra è al quarto posto e ci sono tante partite da giocare. Non abbiamo conquistato nulla, la gente crede in noi ed è positivo, ma dobbiamo affrontare le partite con realismo. Avere la consapevolezza di lavorare forte per crescere. Siamo all’inizio di una maratona lunga e difficile, non possiamo rilassarci neanche un momento. Io, assieme alle altre persone che lavorano nella società, sono concentrato che nessuno devi da questa strada». 
 
Il razzismo. «Devo dire che nelle partite che abbiamo giocato non ho assistito direttamente a episodi di razzismo. Sono contrario al razzismo, è un fenomeno che va estirpato dal calcio. Sono a favore di misure che vengano assunte per combatterlo. Il calcio è uno sport che deve unire le persone, che deve regalare felicità indipendentemente dalla razza delle persone».
 
Dzeko e Kolarov. «Sono due giocatori importanti per la nostra squadra, vorrei farli riposare ma non è possibile. Hanno sempre risposto positivamente essendo anche utilizzati in nazionale. Sono professionisti e curano le proprie condizioni fisiche con grande professionalità e di questo ne beneficia tutta la squadra». 
 
La Roma trasformata dopo il primo tempo. «Fa parte del processo di crescita della squadra e del mio adattamento al calcio italiano. Abbiamo cambiato alcune cose dopo la partita della Lazio e cambiandole è andata per il verso giusto. Dobbiamo lavorare e migliorare perché in Italia ogni partita fa storia a sé cambiano avversari e caratteristiche. Ribadisco che bisogna lavorare con umiltà per migliorarci». 
 
Kluivert. «Domani vedremo chi giocherà, farò alcune modifiche. Sono tutti importanti, le mie scelte sono fatte in funzione del meglio per la squadra e per la partita specifica. Ciò che conta è la Roma che è al di sopra di tutto e di tutti. In attacco ho la possibilità di poter scegliere».
 
Cristante. «È un giocatore intelligente, capisce cosa voglio in quel ruolo ed è coraggioso. Per giocare questo calcio bisogna correre dei rischi e in quella posizione si gioca sotto pressione. È forte difensivamente, è forte quando controlla la palla ed ha una buona gamba. Per me è uno dei più importanti anche per il suo equilibrio tattico e per i compiti che svolge in mezzo al campo». 
 
Il gruppo unito. «Il passato è passato, non posso parlarne perché non ero qui. Quello che ho subito percepito dal primo giorno è che è un gruppo unito e forte e che lotta nella stessa direzione. Sono cose che vengono fuori in maniera naturale, non c’è stato bisogno di dire di esser uniti e coesi. Avere un gruppo unito è decisivo per vincere qualcosa». 
 
Smalling. «Giocherà domani contro l’Atalanta».
 
Fonseca italianizzato. «Possiamo dirlo, il calcio italiano è diverso e obbliga a essere elastici. Ogni partita ha una storia a sé e se un allenatore viene in Italia senza avere l’elasticità di capire che il calcio è diverso sbaglia di grosso. È un calcio che ti obbliga ad applicare dei correttivi. I miei principi generali e le linee di massima del mio calcio vengono mantenute: una squadra propositiva e possesso palla. Entrambi si possono fare in base all’avversario che si ha davanti».
 
Pau Lopez. «È molto importante la fase di costruzione da dietro e non sono molti i portieri che fanno partire l’azione come lo fa Pau. Ci sono anche altri aspetti tecnici importanti e poi la parata di Bologna è stata decisiva. Sono soddisfatto anche di Mirante e Fuzato che lavorano per avere le loro chance. Pau Lopez può avvalersi di uno dei migliori preparatori dei portieri e in futuro sarà un calciatore ancora migliore rispetto a oggi». 
 
L’Atalanta. «Davanti ha giocatori forti come Gomez, Ilicic e Zapata. Dobbiamo prestare attenzione ai loro movimenti e decisioni. Tutta la squadra è coinvolta nella fase difensiva e di pressing, poi ci sono questioni strategiche di cui non parlerò. Abbiamo studiato bene l’avversario e ci siamo preparati al meglio per cercare di fermarlo». 
 
Cosa si è perso Gasperini. «Sono certo che non mi farà questa domanda. È un eccellente allenatore che ha ottenuto grandi risultati e ciascuno difende la rispettiva squadra nel migliore dei modi. Ci vedremo prima della partita e ci scambieremo qualche parola, lo faremo con rispetto e cordialità reciproca. Parleremo magari del futuro delle nostro squadre». 
 
Chi ha lo ha voluto alla Roma. «Ho sempre trattato con il direttore sportivo Petrachi e Guido Fienga».

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