Roma-Fiorentina, tra Friedkin e Commisso il derby americano accende la sfida dell'Olimpico

Roma-Fiorentina, tra Friedkin e Commisso il derby americano accende la sfida dell'Olimpico
di Benedetto Saccà
3 Minuti di Lettura
Domenica 22 Agosto 2021, 06:20

ROMA A volerli guardare a occhio nudo, pure con una vaga freddezza, non potrebbero sembrare più brutalmente diversi. Ad ascoltarli, poi, nemmeno a dirlo, figurarsi – anche perché uno parla sempre, l’altro (quasi) mai. Due mondi, due galassie, due stili scandalosamente contrastanti, è vero, però accostati da un passaporto e da un ruolo comuni. Perché la sfida tra la Roma e la Fiorentina è anche la partitona tra i presidenti americani (e multimilionari) Dan Friedkin e Rocco Commisso.

Ma prima le presentazioni.

Friedkin ha due nomi (Thomas Dan), è nato nel 1965 a San Diego, in California, guida aerei, vende macchine, gira film e, quando si stufa della mediocrità che lo circonda, esce di casa e ingaggia personaggioni tipo Mourinho. È il proprietario della Roma, e in fondo questo basterebbe a farlo accedere al tavolo del G7, ma lui resta umile e preferisce coccolare la squadra da vicinissimo eppure con discrezione. E in silenzio, ovvio. Preferisce che a parlare – e a dettare la storia – siano i fatti.

LE CHIAVI DELLA CITTÀ

Diverso, ben differente è Commisso. Intanto ha tre nomi: Rocco Benito Giorgio. E poi il cognome si pronuncia con l’accento sulla prima «o»: Còmmisso – tipo Como. Còmmisso. È nato nel ‘49 a Marina di Gioiosa Ionica, nella bella Calabria ionica, e a 12 anni ha raggiunto il papà falegname in America insieme alla mamma e a due sorelle. Ha studiato economia e ingegneria, ha lavorato nella Pfizer e nelle colossali banche americane, quindi ha fondato un’azienda fornitrice di televisione via cavo e, alla fine, si è comprato la Fiorentina, tralasciando peraltro la sua fede juventina. Giusto giovedì il comune di Marina di Gioiosa gli ha consegnato le chiavi della città.

E tuttavia. Se Friedkin rasenta un mutismo ecumenico, Commisso ama suonare (la fisarmonica, per l’esattezza) e chiacchierare comunque, ovunque, con chiunque. Una polemica viaggiante. D’altronde gli è sembrato opportuno accusare la Juve tre giorni fa («Ci hanno rubato Chiesa») e, a maggio, tentare di dar noia proprio a Friedkin: «La Roma con i nuovi proprietari ha fatto peggio dell’anno prima», ha ghignato. Intervenne a sorpresa Pallotta, a quel punto... Di certo, seguendo binari opposti, Commisso ha vanamente cercato di candidare come consigliere di Lega il suo dg Barone, mentre Friedkin è stato nominato membro dell’Eca. I due oggi con ogni probabilità si sfioreranno all’Olimpico. Ché, in fondo, è un giorno speciale.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA