Roma femminile, il progetto non si ferma: segreti, ambizioni... e il sogno Olimpico

Roma femminile, il progetto non si ferma: segreti, ambizioni... e il sogno Olimpico
di Giuseppe Mustica
3 Minuti di Lettura
Sabato 9 Aprile 2022, 09:30

Vicine al traguardo, ma senza gridarlo troppo. La Roma femminile di Alessandro Spugna a tre giornate dal termine è seconda in classifica con cinque punti di vantaggio sul Milan: insomma, la Champions League è davvero ad un passo e sarebbe un risultato storico, straordinario, pensando a quando è nata la società e soprattutto mettendo in evidenza quelle che sono state le difficoltà incontrate in questo periodo. Bene, ma cosa c’è dietro la Roma femminile diretta da Betty Bavagnoli? C’è una struttura che al momento ha 200 atlete tesserate e che non sembra aver intenzione di mettere un freno. Una crescita costante sì, ma i numeri si possono sicuramente migliorare.

AMBIZIONE E PROGRAMMAZIONE

E’ stata Bavagnoli a regalare il primo trofeo della gestione Friedkin: quella Coppa Italia conquistata in finale contro il Milan che ha permesso di mettere in bacheca il primo trofeo. E nell'ufficio della Head of Women’s Football (contratto fino al 2024) quel ricordo è bello importante con una foto straordinaria piazzata ben visibile. Da quel momento il compito di Betty è stato quello di prendere delle decisioni, diverse da quelle di campo, ma decisamente importanti: si è messa dietro la scrivania e ha capito che solamente in quel modo poteva realmente rivoluzionare il pensiero giallorosso. Anche se, è evidente, ha dovuto “lottare” poco da quando dentro Trigoria ci sono i Friedkin che hanno portato quella cultura americana fondamentale per alzare il livello. E poi c’è anche Pinto, in costante contatto con il settore femminile, che cerca di capire dov’è giusto intervenire. Betty fa, spiega, e Pinto dà il via libera. Così è stato fino ad ora: anche per quanto riguarda gli innesti di gennaio, quelli che hanno permesso a Spugna di superare alcuni momenti critici anche per via del Covid e qualche infortunio di troppo. La proprietà è attenta a quello che accade. Solamente in questo modo gli intenti possono trasformarsi in risultati reali. Forte, anche, di una struttura che vede nel diesse Migliorati e nel direttore operativo Stigliano due figure fondamentali: instancabili lavoratori che permettono anche di piazzare dei colpi come quello di Mijatovic, Kollmatts e Hauge, solo per citarne alcune, nella sessione invernale del calciomercato.

VISIBILITA’

Il mondiale in Francia ha dato visibilità al calcio femminile e la Roma si è messa dietro la scia e ne ha tratto vantaggio. Alzando il livello e cercando il modo di migliorarsi. Ci sono dei progetti importanti ancora da sviluppare: uno di questi, come confermano direttamente dal Giulio Onesti, il centro tecnico dove Spugna fa allenare le ragazze tutte le mattine per avere un po’ di privacy, è quello di una creazione di un convitto che possa accogliere tutte le atlete che arrivano da fuori Roma. Ambizioso vero, ma questa società ha le carte in regola per farlo. E poi? E poi c’è un sogno, che si chiama Olimpico: la Juve ha giocato all’Allianz in Champions League e anche in campionato, il Milan a San Siro contro le bianconere in una sfida decisiva per lo scudetto. La Roma ancora non l’ha fatto, e difficilmente lo farà in questa stagione (sono due partite da giocare ancora in casa, una in campionato e l’altra la semifinale di Coppa Italia), ma chissà, magari per festeggiare il traguardo la macchina organizzativa potrebbe mettersi in moto. Il supporto dei tifosi non mancherebbe – al Tre Fontane si sfiorano quasi sempre i 1.500 presenti – e allora pensarci è lecito.

Un sogno che potrebbe presto trasformarsi in realtà. Lo meriterebbero Bartoli e compagne per quello che hanno fatto e per quello che possono ancora fare. 

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