Roma, ecco lo Special team: Mou batte il cinque

Roma, ecco lo Special team: Mou batte il cinque
di Stefano Carina
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Mercoledì 30 Giugno 2021, 07:30

Chiamatelo, se volete, lo Special team. È la squadra di Mourinho, cinque uomini voluti e ritenuti fondamentali per quella, che non più tardi di una decina di giorni fa, il tecnico ha definito una «Mission Impossibile». Ossia, tornare a vincere. E per farlo, José ritiene indispensabile possedere un grande staff: «Quando prendo delle decisioni importanti, mi assicuro di avere tutte le informazioni possibili. E per questo, mi circondo di persone giuste». Alias, il suo gruppo di lavoro. Il tecnico sbarca a Roma venerdì. A precederlo ci ha pensato Stefano Rapetti, il nuovo responsabile della parte atletica. Classe ‘76, professionista di alto livello con esperienze alle spalle con Inter (proprio quella del Triplete), Empoli, Sampdoria, Manchester United, Milan e Torino. L’head of fitness lavorerà a stretto contatto con Carlos Lalin (addetto alla riatletizzazione). Nato nel 1950 a Caracas fino a 14 anni ha vissuto in Venezuela per poi trasferirsi in Spagna dove si è laureato in educazione fisica. Ha iniziato a lavorare con il Deportivo La Coruna, poi Valter Di Salvo, un’istituzione nel campo, lo ha portato al Real Madrid. E qui ha conosciuto Mou. Toccherà però a Rapetti far correre la Roma. Che in realtà, aspettando il via ufficiale del 6 luglio, già muove i primi passi. Ieri Zaniolo, El Shaarawy, Calafiori, Darboe, Diawara, Ibanez, Kumbulla, Reynolds, Smalling e Veretout si sono sottoposti al tampone molecolare e da oggi inizieranno a lavorare. A seguire lo Special One, oltre a Lalin e Rapetti, ci saranno Joao Sacramento (il vice), Nuno Santos (preparatore dei portieri: saluta Savorani) e Giovanni Cerra, il match analyst del gruppo. Romano e romanista, 37 anni, originario del rione Monti, si rapporterà con una figura scelta invece dal club. Si tratta di Michele Salzarulo (department match analyst), anche lui un passato all’Inter come capoanalista. 
TOTTI
Curiosità: Cerra fa parte dello Special Team dal 2013.

Se è rimasta memorabile la reprimenda subita durante un match contro lo Zorya, leggenda narra che l’unica volta che abbia chiesto un giorno libero al tecnico, sia stato per poter tornare a Roma in occasione dell’addio al calcio di Totti. All’epoca José acconsentì, nonostante la stagione del Manchester non fosse ancora conclusa. Un modo, forse, di farsi “perdonare” per lo scudetto del 2010, sottratto al fotofinish alla Roma allenata da Ranieri. Tecnico testaccino che conosce molto bene Sacramento, avendo collaborato con lui nel 2014, quando l’attuale vice del portoghese svolgeva le mansioni di data analyst al Monaco. Classe ‘89, ha lavorato (oltre che con Sir Claudio) anche con Speed, Jardim, Bielsa e Galtier. Singolare il modo in cui si sono conosciuti: ha scritto un’analisi del lavoro di Mourinho, esplorando la sua filosofia di gioco ed esaltandola. Poi ha inviato il tutto all’allenatore. Che gli ha risposto e lo ha preso con sé. Da redattore di analisi sugli avversari a vice, il salto è stato quasi automatico. In patria lo paragonano a Villas-Boas - secondo storico di Mou - che ha deciso di avviare una carriera in proprio. Lui, per ora, non ci pensa. Magari lo farà dopo la parentesi romana. Quella che si augura di vivere quanto prima Xhaka: «Intervista in italiano? Non ancora. Mi piacerebbe imparare una nuova lingua. A Roma ci sono ottime scuole... La Roma? Tutti sanno cosa significa ma sono ancora un giocatore dell’Arsenal». I Gunners chiedono 23 milioni: Pinto è fermo a 15. Stand-by anche per Rui Patricio: a Trigoria monitorano a far spenti Gollini, con l’Atalanta ad un passo da Musso. Uscite: prossimo l’incontro decisivo col Marsiglia per le cessioni di Lopez e Under. Il club francese offre un prestito con diritto di riscatto. La Roma chiede l’obbligo, subordinato alle presenze. 

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