Un infortunio che potrebbe rallentare le dinamiche legate alla cessione in prestito dell’ex City: Spalletti e Sabatini ancora devono definire una strategia per il suo futuro, nonostante il ds preferirebbe tenerlo a Roma concedendogli un’ulteriore possibilità. Fondamentale sarà anche la volontà del giocatore che in caso di cessione preferirebbe restare in Italia o comunque in un campionato competitivo.
UN ANNO DA DIMENTICARE
Roma lo ha accolto come una star: erano circa 3000 i tifosi a Fiumicino lo scorso 6 agosto accorsi per salutare il nuovo bomber. L’assist con il Verona e il gol contro la Juve appena venti giorni dopo dal suo arrivo hanno illuso un’intera città, pronta ad osannare il nuovo attaccante. Poi qualcosa è cambiato: il gol non è più arrivato, contro il Carpi il bosniaco è uscito a fine primo tempo per un infortunio al ginocchio a destro (lo stesso che lo ha fermato ieri) costringendolo ad uno stop di un mese. La seconda rete arriva contro il Bayer Leverkusen 66 giorni dopo la prima e in rapida sequenza quelle con Lazio e Bologna.
Tutto sembrava risolto, Roma aveva di nuovo il suo attaccante, ma il destino ci ha rimesso lo zampino: Garcia è stato esonerato, al suo posto è arrivato Spalletti che gli ha dato immediatamente fiducia, ma le troppe occasioni sbagliate sotto porta (Palermo, Real Madrid, Atalanta) e gli allenamenti non soddisfacenti, hanno convinto il tecnico a farlo accomodare in panchina fino a fine stagione. Da mito a problema da risolvere il tutto in soli nove mesi.
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