Roma, Dzeko va ko con la Bosnia: lesione del legamento collaterale mediale del ginocchio destro

Roma, Dzeko va ko con la Bosnia: lesione del legamento collaterale mediale del ginocchio destro
di Gianluca Lengua
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Lunedì 30 Maggio 2016, 13:57 - Ultimo aggiornamento: 18:02
Sembra non avere fine l’anno sfortunato di Edin Dzeko: l’attaccante al 21’ dell’amichevole tra Bosnia e Spagna è uscito dal campo per un infortunio, la diagnosi arrivata a Trigoria è di una lesione del legamento collaterale mediale del ginocchio destro. Potrebbero non essere sufficienti gli esami a cui si è sottoposto in nazionale, i medici della Roma stanno aspettando le cartelle cliniche per valutare il da farsi e in caso chiedere al calciatore di rientrare in Italia. Si parlerebbe comunque di circa un mese di stop.
Un infortunio che potrebbe rallentare le dinamiche legate alla cessione in prestito dell’ex City: Spalletti e Sabatini ancora devono definire una strategia per il suo futuro, nonostante il ds preferirebbe tenerlo a Roma concedendogli un’ulteriore possibilità. Fondamentale sarà anche la volontà del giocatore che in caso di cessione preferirebbe restare in Italia o comunque in un campionato competitivo.
 
UN ANNO DA DIMENTICARE
Roma lo ha accolto come una star: erano circa 3000 i tifosi a Fiumicino lo scorso 6 agosto accorsi per salutare il nuovo bomber. L’assist con il Verona e il gol contro la Juve appena venti giorni dopo dal suo arrivo hanno illuso un’intera città, pronta ad osannare il nuovo attaccante. Poi qualcosa è cambiato: il gol non è più arrivato, contro il Carpi il bosniaco è uscito a fine primo tempo per un infortunio al ginocchio a destro (lo stesso che lo ha fermato ieri) costringendolo ad uno stop di un mese. La seconda rete arriva contro il Bayer Leverkusen 66 giorni dopo la prima e in rapida sequenza quelle con Lazio e Bologna.
Tutto sembrava risolto, Roma aveva di nuovo il suo attaccante, ma il destino ci ha rimesso lo zampino: Garcia è stato esonerato, al suo posto è arrivato Spalletti che gli ha dato immediatamente fiducia, ma le troppe occasioni sbagliate sotto porta (Palermo, Real Madrid, Atalanta) e gli allenamenti non soddisfacenti, hanno convinto il tecnico a farlo accomodare in panchina fino a fine stagione. Da mito a problema da risolvere il tutto in soli nove mesi.

 
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