Roma, ora Dzeko dipende da Milik: intreccio a tre con Juve e Napoli

Roma, ora Dzeko dipende da Milik: intreccio a tre con Juve e Napoli
di Sefano Carina
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Sabato 29 Agosto 2020, 07:30
Nessun incontro ma una semplice telefonata. Non essendosi incrociati negli ultimi giorni, Fienga - rientrato comunque da Milano - e Dzeko ieri hanno fatto un punto della situazione. Tra i due c’era poco da dirsi. Il Ceo giallorosso ha infatti ribadito al calciatore la posizione del club: se vuoi andare, dovrai essere tu - al momento opportuno - ad uscire allo scoperto. Senza dimenticare che la duplice operazione Dzeko-Milik non deve avere alcun esborso di cassa per il club. Tradotto: parte di quello che ricaverà dalla cessione del bosniaco (non più di una decina di milioni) verrà girato insieme ai cartellini di Under e Riccardi (che al momento nicchia sulla destinazione: per accettare vorrebbe che gli venisse garantito di essere girato in prestito ad una squadra in B che punta alla promozione oppure ad una di A che vuole salvarsi) al Napoli per il polacco. Che tuttavia deve ancora aprire ai giallorossi, considerati il personale piano-B. Ergo, finché la Juventus non dirà a Milik che non vestirà bianconero, l’attaccante aspetterà Paratici. Il ds però gioca su più tavoli: bloccati Dzeko (2 giorni fa è stata trovata l’intesa con l’agente Martina) e Milik, rilanciata l’indiscrezione legata a Suarez, ora il dirigente lavora a fari spenti con l’Atalanta per Zapata, offrendo Perin e Romero, e provando così a limare la valutazione di 50 milioni del 29enne colombiano. Un gioco ad incastri dove la Roma al momento è spettatrice. Tra l’altro anche Edin è in attesa. Ok, ha l’accordo con la Juventus ma l’Inter gli ha chiesto di aspettarlo (non conoscendo ancora il destino di Lautaro Martinez). Tentato quindi dalla proposta bianconera sì, molto, tanto d’aver già raggiunto un’intesa biennale. Sicuro di accettarla nì, soprattutto se la questione dovesse andare per le lunghe. La domanda che si pone il bosniaco è lecita: se abbiamo l’accordo, perché non chiudiamo? E soprattutto, perché la Juve non libera Milik, permettendo così di dar via al domino dei numeri 9? Attesa che logora e che alimenta dubbi, da entrambe le parti.
CIAO ALEKSANDAR 
Una situazione ad incastro che regala un inevitabile stallo al mercato giallorosso. Un’operazione, quella Dzeko/Milik, che il club - considerando la carta d’identità di Edin più il risparmio economico che ne trarrebbe (15 milioni netti d’ingaggio per i prossimi 2 anni) oltre alla plusvalenza da mettere a bilancio (ora è a 2,4 milioni) - è quasi obbligato a fare. Tuttavia a Trigoria qualche remora sul centravanti polacco esiste. Non a livello tecnico ma per quanto riguarda la cartella clinica (doppio infortunio ai crociati) e sotto il punto di vista caratteriale. Via Edin, la Roma avrebbe voluto un trascinatore. E Milik è un ottimo numero 9 ma non certamente un leader. A tal proposito la Roma si appresta a salutare un’altra guida dello spogliatoio: Kolarov. Il serbo ha un accordo con l’Inter che a sua volta è vicina ad ufficializzare quello con Fienga. Un esborso di 1 milione per il cartellino che regalerà anche una minima plusvalenza considerando che il costo del serbo a bilancio è stato completamente ammortizzato. Le uscite non finiscono qui. Raiola sta provando a convincere Kluivert che per rilanciarsi un prestito secco a Benevento potrebbe essere la soluzione giusta. Santon è vicino al Besiktas. Intanto Florenzi tra Everton e Atalanta, preferirebbe - in vista degli Europei - restare in Italia. Dunque andare a Bergamo. 
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