IL FANTASMA
Con quella doppietta dello scorso 28 aprile, Dzeko salì a quota 16 reti in campionato: il bosniaco, oggi, è fermo a quota 2 (segnati in casa di Torino e Empoli), e il suo deludente rendimento sta pesantemente condizionando il cammino italiano della Roma. Che, nonostante il mal di gol del suo miglior attaccante, si è piazzata al quarto posto, alimentando però più rimpianti che soddisfazione. Di Francesco, ieri, ha proposto di nuovo Edin dal primo minuto nonostante i due gol (più assist) firmati da Schick nella gara di Coppa Italia contro l’Entella, gli ha dato l’ennesima dimostrazione di fiducia, l’ha coccolato come di più non poteva ma il bosniaco ha ancora steccato la prestazione sul piano della finalizzazione. Il gol che si è divorato all’inizio della ripresa, quello che avrebbe portato la Roma sul 3-0 (e chiuso la partita con largo anticipo), con un tocco moscio da un metro e Sirigu già rassegnato a terra, ci ha fatto tornare in mente il fantasma di Dzeko di qualche anno fa, quello che faceva imbestialire i tifosi per gli errori sciagurati sotto porta avversaria.
IL FUTURO
Non v’è dubbio che la rincorsa della Roma verso il quarto posto finale passi attraverso i piedi e i gol di Dzeko, dunque è fondamentale recuperare la sua vena, la sua abilità realizzativa. Poi, quello che sarà sarà. Inteso come il suo futuro a Roma. Non è azzardato sostenere che, per tutta una serie di motivi, la Roma al momento non sta pensando al rinnovo del suo contratto, scadenza 2020. Questo vuol dire che nella prossima estate Edin, 33 anni a marzo, potrebbe finire sul mercato e che, quindi, la caccia al suo successore di fatto è già cominciata. In attesa di scoprire verità e nomi, non resta che supportare fino alla fine Dzeko come se niente fosse, come se nulla dovesse o potrebbe accadere.
PS: dopo il gol al Sassuolo, Zaniolo è diventato il nuovo Totti. Dopo la rete, bellissima, al Torino ha addirittura scavalcato il Capitano? Il ragazzo è bravo, molto bravo. Piano, piano, però... Per il suo bene.
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