Mourinho pensa a Budapest: Dybala, Smalling e Wijnaldum. Così José gestisce gli assi in vista della finale

La strada per la Champions passa solo per la sfida del 31 maggio contro il Siviglia

Mourinho pensa a Budapest: Dybala, Smalling e Wijnaldum, così José gestisce gli assi in vista della Coppa
di Stefano Carina
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Domenica 21 Maggio 2023, 10:26 - Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 01:14

ROMA Leggi Salernitana ma il pensiero corre inevitabilmente a Budapest, al 31 maggio, alla finale di Europa League. Non potrebbe essere altrimenti. Anche perché la vittoria di ieri del Milan contro la Sampdoria ha portato il distacco dai rossoneri a 5 punti e pur ipotizzando una penalizzazione alla Juventus, in campionato la corsa alla Champions (pure l'Atalanta è a +2) è ormai compromessa. Del resto Mourinho ha scelto. Non ieri ma una settimana fa quando la squadra di Pioli aveva perso a La Spezia. Era la grande occasione per agganciarli in classifica, dopo essersi fatti riprendere al 98' da Saelemaekers nel confronto diretto all'Olimpico. Ma lo Special non è caduto nella tentazione: a Bologna 7 cambi rispetto alla notte contro il Leverkusen con tanti ragazzi dentro e tanti saluti al 4°posto. Anche perché quel diavolo di José, uscito dalla porta è pronto a rientrare dalla finestra. Vincere a Budapest non vorrebbe dire infatti soltanto secondo trofeo europeo consecutivo e pass per la Supercoppa da disputarsi a fine estate. Superare il Siviglia in finale, equivarrebbe a mettere la freccia e sorpassare a destra Napoli, Inter, Lazio e Milan (considerando la Juve fuori) finendo addirittura tra le teste di serie.

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BIG IN QUOTA

Per questo motivo le due gare che separano i giallorossi dalla finale saranno propedeutiche a recuperare al meglio i calciatori non al massimo.

In primis, Dybala. L'obiettivo dell'argentino è chiaro: accumulare minuti nelle gambe per essere pronto all'appuntamento con la storia. Sinora 16 gol e 8 assist in 36 presenze stagionali, con soltanto 8 per 90 minuti. A quello che poteva essere (soprattutto in campionato e in Coppa Italia) senza i molteplici acciacchi che Paulo ha dovuto soffrire (dalla lesione muscolare con il Lecce pre-mondiale all'entrata kamikaze di Palomino di uun mese fa), è inutile pensarci. Ora bisogna concentrarsi su quello che sarà. Anche per sfatare un tabù che un campione del mondo come la Joya non può tollerare. Dybala, infatti, alla soglia dei 30 anni non ha mai vinto una coppa europea. Lo scorso anno non c'era e nella Juventus c'è andato soltanto vicino perdendo in finale di Champions con il Real Madrid nel 2017. Chi invece l'Europa League (oltre alla Conference) l'ha già vinta è Smalling. Proprio a braccetto con Mourinho: sempre nel 2017 in finale contro l'Ajax, segnando tra l'altro uno dei due gol dei Red Devils. Chris è tornato dopo un mese di stop nel finale della partita di ritorno alla BayArena. Più che una scelta, una necessità dovuta al ko di Celik. I prossimi 12 giorni serviranno per trovare un minimo di condizione.

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Quella che Wijnaldum sta ancora cercando nonostante sia più avanti rispetto ai due compagni di squadra. Sia a Bologna che in Germania Gini ha giocato un tempo, lasciando intravedere come ancora sia in ritardo. Anche per lui Salernitana e Firenze (dove è lecito attenderselo dal 1') saranno propedeutiche a Budapest. Ai tre big, è pronto ad accodarsi El Shaarawy. E la presenza del Faraone rischia di diventare fondamentale se, come sembra, Spinazzola difficilmente recupererà. Dopo aver fatto la conta degli assenti per tutto l'anno, Mou spera di avere almeno 16 calciatori pronti per il 31 maggio. Non chiede tanto, l'augurio è che per una volta venga ascoltato.
 

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