«Di Mourinho mi ha sorpreso l'umiltà, perché tratta tutti allo stesso modo». Paulo Dybala scatta un'istantanea dello Special One che domani festeggerà i 22 anni di carriera. Lo fa dagli Stati Uniti dove è in ritiro con l'Argentina per le due amichevoli contro Honduras e Giamaica in vista del Mondiale in Qatar. La partenza ha spiazzato José che lo aveva risparmiato contro l'Atalanta per un affaticamento al flessore della coscia sinistra e sperava di averlo a Trigoria per i 15 giorni della sosta: «Sentivo che non ero al 100% e i medici lo sapevano - ha detto l'attaccante a Espn-. Era necessario saltare una partita per non rischiare di stare fuori un mese. Lo hanno capito, per fortuna, poi i risultati degli esami sono andati bene».
Lorenzo Pellegrini lascia la Nazionale e torna a Roma. Al suo posto convocato Frattesi
Dybala, infatti, è rimasto a Miami con la nazionale e ci rimarrà fino al 27, perché giocare con l'Argentina è motivo di orgoglio: «Quando si avvicina il Mondiale si vuole sempre andare in nazionale, non volevo mancare. Lavorerò sempre nello stesso modo: dando tutto al mio club per far sì che il ct mi veda e possa contare su di me. Sogno di vincere in Qatar». Una garanzia per Mourinho che ha iniziato a corteggiarlo da Roma-Juventus 3-4 dello scorso anno: «Si è avvicinato alla panchina per salutarmi e mi disse: Sei un fenomeno. Quando poi mi ha chiamato la prima volta, mi ha chiesto se mi ricordassi di quel momento e poi mi ha detto: Bene, ora devi esserlo per me. Lavorare con lui è facile. Ci parlo di tutto, conosce tutti i giocatori, da quelli di elite alla terza categoria. Ha un gruppo di persone che lavora benissimo. Sono molto felice alla Roma».
IL PASSATO ALLA JUVE
Felicità che Dybala non provava più alla Juventus, che lo ha scaricato: «Gli ultimi anni non sono stati facili, cambiare aria mi ha fatto bene.
Dybala sorride accanto a Messi in ritiro con l'Argentina. L'infortunio al flessore è superato
PREMIO ALLA CARRIERA
È stato Mourinho a risvegliare la passione sopita diventando un punto di riferimento. Una delle tante sfide vinte in carriera che ha raccontato alla quarta edizione del Gala Quinas de Ouro in Portogallo: «La scorsa stagione abbiamo fatto quello che nessuno si aspettava, quest'anno cercheremo di fare meglio. Non abbiamo lo stesso potenziale economico dei nostri rivali perché abbiamo fatto un mercato da sette milioni di euro. Ma ci sono qualità, passione e tante persone a cui piace lavorare insieme. Poi, a fine stagione vedremo». Dopo la sosta affronterà la sua amata Inter a San Siro, non sarà in panchina perché squalificato («L'espulsione rispecchia il mio modo di essere e non voglio cambiare»), ma potrà contare su Dybala ed El Shaarawy entrambi recuperati (verso il rientro anche Kumbulla, Pellegrini ci prova). Il reparto offensivo ha difficoltà a segnare, ed è su questo che sta lavorando Mourinho: sull'incisività di Abraham, sulla determinazione di Pellegrini, sull'efficacia di Zaniolo e sulla cattiveria di Belotti. Su Dybala no, perché è perfetto così. Un parco attaccanti di livello da portare a regime. Un'altra sfida per José.
La Roma cade all'Olimpico: l'Atalanta vince 1-0 con Scalvini ed è capolista. Rabbia Mou: espulso
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout