Roma, Di Francesco: «Gli alti e bassi mi tormentano. I giovani devono prendere esempio da Fazio»

foto Mancini
di Gianluca Lengua
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Lunedì 22 Ottobre 2018, 15:19 - Ultimo aggiornamento: 19:58

Eusebio Di Francesco è un fiume in piena dopo la sconfitta in casa con la Spal. Il tecnico, affiancato da Fazio in conferenza stampa, punta il dito verso i giovani: « Alla lunga do a tutti una possibilità, ma come l’ho data la posso anche togliere. A Fazio posso dire tante cose in campo dalla postura al posizionamenti, quando si è fatto rubare palla da Immobile ma non posso dirgli nulla a livello mentale, i giovani devono prendere esempio da uno come lui». Ecco le parole del tecnico alla vigilia della partita contro il Cska Mosca. 
 
La preparazione. «Sono cose interne e riservate. Dico solo che le partite non si preparano nelle ultime due ore. L’approccio iniziale alla gara per me è stato ottimo, magari siamo mancati nell’ultimo passaggio. Nel secondo tempo abbiamo perso il filo logico. L’allenamento di ieri? Si sono allenato quelli che non hanno giocato. Adesso serve ricostruire alcune cose a livello mentale».
 
Gli alti e bassi. «Questa è la cosa che mi tormenta. Ritrovare un assetto e positività anche nel sistema di gioco. Il secondo tempo è stato deludente per la reazione. Per crescere questa squadra deve avere la forza di dare continuità a quello che fa anche nei momenti di difficoltà. Con la Spal abbiamo dimostrato di essere superiori, in quei casi bisogna approfittarne».
 


 
Kolarov, De Rossi, Schick. «Penso di poter recuperare tutti e tre, anche se il responso definitivo lo avrò oggi. Schick ha avuto un piccolo problema di infiammazione muscolare, ieri si è allenato con un piccolo fastidio ma penso che sarà a disposizione». Invece Pastore non sarà della partita.
 
Dzeko nervoso. «Non possiamo essere felici dopo una sconfitta. Abbiamo una grande fortuna: giocare una gara importante domani e cercare di tornare a vincere. Non c’è tempo di fare chiacchiere. Dobbiamo rimettere in campo la cattiveria. Dzeko deve essere uno dei nostri protagonisti. Domani avremo grandissimo del pubblico, questa squadra ha bisogno del suo affetto. Dobbiamo essere bravi noi a trascinarli».
 
Il 4-2-3-1. «Qualcuno ha detto che ho cambiato 3-4 sistemi di gioco in partita… L’ho fatto principalmente per smuovere prima di tutto qualcosa. Quando si gioca a calcio, questo è un sistema di gioco in grado di dare movimento. In questo momento ritengo opportuno continuare con questo sistema per sfruttare al meglio alcune caratteristiche. Continueremo con questo sistema. Quando dite che passo al 4-2-4 lo faccio al massimo quando metto un attaccante accanto a Edin Dzeko, altrimenti rimane sempre 4-2-3-1. Questo per farvi capire quando parlate di numeri cosa significa».
 
Le difficoltà a ribaltare le partite. «È un dato che fa riflettere e pensare. Non si parte col presupposto di andare sotto. Questa è una cosa che mi dà noia e che bisogna cercare di migliorare».
 
La personalità. «Le analisi sono tante, bisogna far crescere la squadra anche in questo senso. Come dice Federico, quando si parla di fase difensiva si difende in 11. Abbiamo dimostrato di avere carenze. In primis devo essere io di cercare i punti chiave. A noi manca l’equilibrio delle prestazioni, del mondo di stare in campo, che ci ha fatto perdere quei gol in più che pesano».
 
I giovani. «Quando non fai giocare Luca Pellegrini, perché non lo fai giocare. Stessa cosa per Coric e Kluivert. Tutto si lega ai risultati. Il fatto di aver messo tanti giovani è legato anche agli infortuni. Quando non hai Schick e Perotti a disposizione, hai questi ragazzi con caratteristiche offensive, cerchi di andare a riprendere la partita. Coric entra sul 2-0, un momento in cui devi cercare di dare qualità e freschezza alla squadra. Kluivert entra perché è un attaccante. Torniamo sempre a fare un mix di discorsi. Questa è la mia squadra, questa è la Roma e dobbiamo essere bravi a cercare di valorizzarli. Ma non è che quando si perde sono tutte meteore o scarsi. Noi dobbiamo essere forti a farsi scivolare queste situazioni fuori, mettendo in campo qualcosina in più. Le carte d’identità lasciano il tempo che trovano. La gente vuole vedere atteggiamenti diversi e noi glieli dobbiamo dare».
 
Il Cska. «È una squadra che ha più talento del Viktoria Plzen. Ha buoni giocatori, sono molto bravi i due trequartisti, ma è bravissimo anche l’attaccante Chalov. È una squadra molto giovane ma con belle individualità. Quando si affronta una formazione del genere si cerca di sfruttare gli aspetti negativi degli avversari. Noi dobbiamo essere bravi, ma sapendo anche che hanno cambiato ogni tanto. Non sempre si sono presentati con lo stesso sistema di gioco. Non sapremo che squadra ci troveremo davanti, ma lavoriamo sulle caratteristiche individuali. Sono bravi a ripartire velocemente centralmente».
 
Passi indietro della squadra. «Zaniolo, Pellegrini sono arrivati dopo 10 giorni di Nazionale e poi in 2 giorni preparano le partite. La gara si prepara anche dalla settimana prima. Ci sono passaggi a vuoto perché il giovane passa anche attraverso prestazioni meno buone. Alla Roma si è costretto a vincere. Alla lunga do a tutti una possibilità, ma come l’ho data la posso anche togliere. A Fazio posso dire tante cose in campo dalla postura al posizionamenti, quando si è fatto rubare palla da Immobile ma non posso dirgli nulla a livello mentale, i giovani devono prendere esempio da uno come lui, non gli devo insegnare nulla su come preparare una partita. A Bologna c'erano Fazio, Manolas e De Rossi. Per fare un esempio, ci sono quando vinciamo e perdiamo. Quando si perde i migliori in campo sono i giocatori che stanno in panchina e gli allenatori a casa sul divano».
 
El Shaarawy-Kluivert. «C’è sempre ballottaggio. Stephan non ha sempre avuto grande continuità. Nella prima mezz’ora stava facendo un’ottima gara, poi ha avuto i crampi. Per noi è un giocatore importante, ai miei esterni chiedo tanto lavoro. In generale Stephan è uno che lavora bene per la squadra».
 
Trascurare il campionato. «Sottovalutare impegni è assurdo. Se avessi pensato il contrario, avrebbero riposato molti più giocatori. C’era una formazione tipo. Gli obiettivi del campionato sono quelli di cercare di fare il meglio possibile e di cercare di arrivare in Champions. Non possiamo commettere gli errori che stiamo commettendo adesso, non dobbiamo sottovalutare nessun impegno. La prova del 9 la abbiamo anche domani».
 
 

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