Su Parsitalia, che ha stipulato con le banche un accordo di ristrutturazione ex art. 182 bis della legge fallimentare, il tribunale fallimentare di Roma si è riservato sull'istanza di fallimento presentata dalle Entrate. Eurnova, invece, ha stipulato con Unicredit un accordo ex art 67 legge fallimentare.
Si diceva del link-stadio comune a tutti i soggetti. Nella lettera di esclusiva sulla As Roma sono definite, subordinatamente all'esito della due diligence in corso, le condizioni economiche dell'affare: 705 milioni di euro, da cui vanno tolti i 275 milioni del bond e aggiunti i costi (50-60 milioni) sostenuti da Pallotta per le strutture di bonifica e gli studi di fattibilità.
L'ACCORDO CPI-UNICREDIT
Lo stadio rientra quindi nel negoziato principale sulla squadra ed è inevitabile che Friedkin rimborsando gli oneri sostenuti dalla passata gestione, voglia a bocce ferme, acquistare da Vitek i terreni. Per ora non ci sono trattative anche se i legali delle parti avrebbero avuto colloqui preliminari. Sia Vitek che Friedkin attendono fine mese per chiudere i rispettivi affari.
La triplice operazione del magnate ceco prevede l'acquisto da Unicredit della proprietà azionaria e dei crediti verso Cap Dev, società immobiliare ex Parnasi, salvata nel 2016 dall'istituto milanese tramite un bond convertito in capitale di 160 milioni: Cpi dovrebbe spendere a stralcio circa 310 milioni. Così come a saldo e stralcio medio del 50% circa dovrebbe accollarsi i 50 milioni ipotecari e i 100 chirografi di Parsitalia sempre verso Unicredit. Va sottolineato che, dopo aver sottoscritto la transazione con Gae Aulenti che dovrà essere benedetta dal tribunale attraverso la remissione dell'istanza di fallimento, Vitek negozierà con Intesa Sp, Fonspa, Iccrea, Bnl l'acquisto sempre a sconto di 60 milioni di debiti. Infine Eurnova: l'offerta si aggira sui 90 milioni all'interno della procedura ex art 67, più 50-60 milioni per l'area del centro commerciale Laurentino.
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