Roma, un tris da primo posto: il calendario sorride prima della sosta (e Mou può allungare)

Mourinho già in testa, ora ha la possibilità di continuare la marcia con Udinese, Empoli e Atalanta

Roma, un tris da primo posto: il calendario sorride prima della sosta (e Mou può allungare)
di Stefano Carina
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Venerdì 2 Settembre 2022, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 11:25

Sarà anche come in molti dicono che prima o poi bisogna giocare contro chiunque. Ma guardando tutti (o quasi) dall'alto in basso, uno sguardo al calendario è inevitabile. E così - al netto della scaramanzia - l'occasione che si presenta con il trittico Udinese-Empoli-Atalanta (intervallato dalla trasferta in Bulgaria contro il Ludogorets) è irripetibile. L'aggettivo non è casuale e non è dovuto al fatto che nella passata stagione i giallorossi seppero regalarsi 7 punti su 9 contro queste avversarie, pareggiando in Friuli (1-1), passeggiando (4-2) in Toscana e vincendo all'Olimpico contro Gasperini di misura (1-0). Il motivo è un altro. Perché se è vero che la Roma non partiva così forte dalla stagione 2014-15 (poi conclusa al 2° posto), l'opportunità si manifesta studiando il cammino sin qui della squadra di Mourinho.

CANOVACCI SIMILI

Sinora la Roma ha vinto con Salernitana, Cremonese e Monza, pareggiato con la Juventus, regalando canovacci tattici sempre simili.

Nelle 4 gare di campionato José - al di là della valenza dell'avversario - è riuscito a concedere il possesso-palla all'avversario (52%, 51% e 61% nei tre successi, 57% nel pari di Torino) procurandosi così spazi enormi per le ripartenze. A volte il piano è riuscito meglio, altre peggio ma se si contano le palle-gol create da Pellegrini e compagni nei primi 360 minuti del torneo, ci si renderà conto che la media oscilla intorno alle 4-5 a partita. Anche all'Allianz Stadium, dove francamente la Juventus è sembrata più in palla per oltre un'ora, dopo il pareggio di Abraham, l'occasione per vincere la gara ce l'ha avuta Ibanez. Segnale chiaro che anche nelle difficoltà, questa squadra non crolla. Magari non ruberà l'occhio ma rimane un avversario scomodo da affrontare. Soffre, si chiude, pronta a riorganizzarsi. Che poi, a pensarci bene, anche il termine soffrire andrebbe rivisto. I 4 avversari affrontati sinora, hanno tirato pochissimo nello specchio di Rui Patricio: 2 volte Salernitana e Cremonese, 3 la Juventus e appena in un caso il Monza. E la caratteristica di queste conclusioni è che sono sempre (o quasi) arrivate con tiri dalla distanza. L'unico gol preso è stato su palla inattiva da una magia disegnata da Vlahovic. Un trend iniziato sul finire della passata stagione se, considerando le ultime 19 gare ufficiali, Rui Patricio ha tenuto la porta inviolata per 10 volte. Solidità, quindi, garantita da un baricentro basso voluto e studiato a tavolino.

SOLIDITÀ

Perché non può essere un caso se in 4 partite la Roma non ha mai avuto il possesso-palla a favore. L'atteggiamento, apparentemente remissivo, permette alla squadra di sfruttare le doti dei suoi velocisti/solisti. Così, se nelle prime tre uscite, il palcoscenico se l'era preso Zaniolo con i suoi strappi a ripetizione, contro il Monza è salito alla ribalta Dybala, magari meno potente ma comunque capace di sostituirsi a Nicolò nella versione Speedy Gonzales, garantendo quel pizzico di cinismo in più sotto porta. C'è poi il fattore dei gol su palla-inattiva che in una serie A dove, al di là di Napoli e Lazio, ci si affida perlopiù all'estro dei singoli che al gioco, fa tutta la differenza del mondo. Lo dicono i numeri, lo confermano gli allenatori avversari (Alvini, Allegri e Stroppa) nei post-gara, rassegnati dallo strapotere giallorosso quando il pallone si alza. Con l'ultima perla di Ibañez, in campionato è già stata raggiunta quota 3, alla quale vanno sommate altre 3 marcature nelle amichevoli estive. Il totale così lievita di domenica in domenica (dall'approdo di Mourinho sono 25 i centri totali da palla-ferma, 19 da calcio d'angolo). Tutti elementi che regalano fiducia. Quella che non va dispersa nel trittico di campionato che attende i giallorossi prima della sosta. Ok, il difensore alla fine non è arrivato, bisognerà dar luogo ad un turnover limitato per le assenze di Kumbulla, Zaniolo, Wijnaldum e El Shaarawy ma la Roma c'è. Senza contare come la storia racconti che una volta che Mou parte davanti, è difficile andare a riprenderlo. Provateci, se ci riuscite.

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