Roma, da Cragno a Pellegrini la Sardegna è un'isola felice

Roma, da Cragno a Pellegrini la Sardegna è un'isola felice
di Stefano Carina
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Giovedì 25 Aprile 2019, 09:30
Quando il futuro incrocia il presente. Roma-Cagliari rappresenta il primo step verso il quarto posto, con una Champions ancora da conquistare. Il match con i sardi, però, è anche uno sguardo alla Roma che verrà. Perché nella squadra di Maran militano almeno un paio di elementi che hanno molte possibilità di vestire giallorosso nella prossima stagione. Il primo, Luca Pellegrini, è già di proprietà del club. A gennaio è andato in Sardegna in prestito ed è riuscito a ritagliarsi quella continuità che a Trigoria, con Kolarov davanti a lui, faticava a trovare. Il peso poi di dover meritare l’etichetta di predestinato ogni volta che scendeva in campo, ha fatto il resto. Con Maran invece è bastato poco. Dopo la manciata di minuti all’esordio contro l’Atalanta, Luca è diventato padrone della fascia sinistra, quasi che si fosse liberato all’improvviso di tante pressioni. L’asse Pellegrini-Pavoletti, con il primo che crossa e il secondo che segna di testa, è un copione andato in scena già due volte in questa seconda parte di campionato con il terzino capace di creare anche 7 occasioni da rete complessive. Pellegrini difende e attacca, Cragno invece para. E il profilo del portiere toscano è attualmente in pole per avvicendare Olsen. Esplosivo tra i pali, non male quando ha il pallone tra i piedi, l’unico neo secondo alcuni osservatori è l’altezza (184) che con i nuovi parametri legati ai portieri appare esigua. Problema che a Trigoria sembrano non porsi. 
LA SCELTA 
Capitolo a parte merita Barella che vista la quotazione raggiunta, rischia di avere meno appeal rispetto a qualche mese fa. E pensare che la scorsa estate, nel momento in cui la Roma stava trattando la cessione di Nainggolan, l’agente del belga - che poi è lo stesso di Barella - offrì proprio il centrocampista sardo a Monchi (per 30 milioni). Il ds spagnolo ci pensò qualche giorno ma poi declinò la proposta. Pur consapevole del valore del nazionale azzurro, Monchi cercava un giocatore diverso, dal fisico più imponente e dotato di maggiore esperienza internazionale. Virò quindi su Nzonzi, fresco campione del mondo con la Francia. 
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