Roma, Borja Mayoral: «Essere qui un punto d'arrivo. Non chiamatemi vice Dzeko»

Roma, Borja Mayoral: «Essere qui un punto d'arrivo. Non chiamatemi vice Dzeko»
di Gianluca Lengua
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Mercoledì 14 Ottobre 2020, 15:35 - Ultimo aggiornamento: 18:24

Deciso e sicuro dei suoi mezzi. Si è presentato così Borja Mayoral a Trigoria, il nuovo attaccante acquistato dalla Roma dal Real Madrid in chiusura del mercato: «Non mi considero il vice di Dzeko o la sua riserva. Siamo due attaccanti, aiuteremo la Roma a raggiungere i suoi obiettivi. Imparerò da lui e tra noi ci sarà una concorrenza sana». 

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L’arrivo a Roma. «Ringrazio il club per avermi dato l’opportunità di essere qui alla Roma.

Sono arrivato in extremis ma è importante essere qui. L’interesse della Roma aveva attirato la mia attenzione e mi aveva subito convinto. In estate il Real Madrid avrebbe voluto che io restassi, poi mi hanno concesso di andare via. Ringrazio il Real che mi ha permesso di essere dove desidero essere».

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Le caratteristiche. «Sono un attaccante giovane con molta fame, che ha acquisito grande esperienza in Liga. Un attaccante che sa segnare, che gioca bene in area di rigore, ma che può aiutare la squadra anche lontano dalla porta con gli assist. Sono caratteristiche che corrispondono a un attaccante moderno». 

La Roma nella carriera. «È un punto di arrivo, sono qui da dieci giorni e sono soddisfatto della mia scelta. Mi sento a mio agio. Mi sento un calciatore più della Roma che del Real, perché la Roma avrà un’opzione di acquisto al termine di questa stagione e di quella successiva». 

Al fianco di Dzeko. «Lo conosco come giocatore lui ha caratteristiche diverse dalle mie e potremmo convivere in attacco. Avere due calciatori con caratteristiche diverse potrebbe essere molto utile».

Restare al Real. «All’inizio dell’estate avevo subito espresso la volontà di lasciare il club il prima possibile. Poi a seguito di una riunione con Zidane in cui aveva espresso il desiderio che io restassi sono rimasto più a lungo. Sono rimasto a Madrid di più perché la società ha ascoltato le richieste di Zidane, nei loro piani in uscita c’era Jovic. Poi ho parlato con Zidane e gli ho spiegato che era importante per me non far passare il treno Roma perché volevo giocare e crescere con il mio calcio». 

Essere il vice Dzeko. «Non mi considero il vice di Dzeko o la sua riserva. Siamo due attaccanti, aiuteremo la Roma a raggiungere i suoi obiettivi. Imparerò da lui e tra noi ci sarà una concorrenza sana».

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