Roma, Big inarrivabili? Mourinho li vuol almeno esperti

Roma, Big inarrivabili? Mourinho li vuol almeno esperti
di Stefano Carina
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Lunedì 21 Giugno 2021, 07:30

Prendendo Mourinho, i Friedkin hanno ingaggiato il tecnico che nei suoi 20 anni di attività ha fatto spendere ai vari club di appartenenza più di un miliardo di euro soltanto di cartellini per i calciatori. L’equazione «Mou = grandi campioni» vien dunque da sé. Ed è questa la curiosità che accompagna l’estate giallorossa: capire come si concilierà il cannibalismo alla Merckx dello Special One con un club che nell’ultima trimestrale ha evidenziato un passivo di 108 milioni nei primi 9 mesi di esercizio con un indebitamento finanziario pari a 291,7 milioni. Perché se è vero che per la pandemia i paletti del Fair Play Finanziario si sono allentati e la mano della proprietà Usa nel contenere l’emorragia finanziaria è evidente con l’aumento di capitale in essere (tangibile anche nell’ultima relazione, con un contributo finanziamento soci di 10 milioni erogato ad aprile e altri 10,5 milioni contabilizzati a maggio), la Roma costa ancora troppo per quanto produce. Ok, il deficit delle ultime due stagioni verrà spalmato per cercare di ridurre l’impatto del Covid-19 sui conti delle società ma la rosa è ancora extra-large, il monte-ingaggi elevato, mancano entrate preziose e si annuncia un’altra stagione senza abbonamenti e priva di introiti sostanziosi per la non partecipazione alla Champions. Insomma, la strada è in salita. 
CAMBIO DI STRATEGIA 
Per ovviare a tutto ciò, Pinto aveva pensato di abbassare i costi investendo nella linea verde. Ne aveva parlato ripetutamente con gli agenti convocati a Trigoria tra marzo e aprile, prima che l’ingaggio di Mourinho cambiasse i piani in corsa. Il tecnico, pur consapevole della situazione economica del club (nei giorni scorsi, parlando di un possibile interesse per Grealish, senza problemi ha dichiarato «costa troppo, non è un profilo per noi», allontanando anche Ramos: «Solo un top club può prenderlo») sta cercando almeno di modificare l’impostazione del mercato. Della serie: non possiamo spendere 50 milioni per un calciatore? Andiamo almeno a puntare elementi esperti, di rendimento, nei ruoli chiave (portiere-difensore centrale-regista-centravanti). E così si spiegano le offerte per il 33enne Rui Patricio (insidiato da Gollini, in rotta con Gasperini), la telefonata al 35enne Ramos (al netto della frenata mediatica), l’offerta allo svincolato Maksimovic (classe ‘91), l’affondo per il 28enne Xhaka e il sondaggio per il 27enne Belotti. 
Senza contare che lui Dzeko se lo terrebbe stretto.

Come ha già ottenuto il rinnovo del 32enne Mkhitaryan. Tra l’altro in un mercato anomalo dove tutti hanno esigenza di vendere, Mou sa che le opportunità arriveranno probabilmente alla fine. E lì bisognerà esser bravi a sfruttarle. La possibilità che molte big europee ai primi di agosto possano girare in prestito o svendere a prezzi di costo qualche esubero che in serie A verrebbe accolto come un fuoriclasse, è dietro l’angolo. Icardi, Van de Beek, Rudiger, Odegaard, Hazard, Matic, Isco, Aké, sono nomi che ad oggi per costi e ingaggi appaiono inarrivabili. A fine estate, lo scenario potrebbe essere molto diverso. 

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