Crisi Roma, Di Francesco è in bilico anche per colpe non sue

Crisi Roma, Di Francesco è in bilico anche per colpe non sue
di Massimo Caputi
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Lunedì 24 Settembre 2018, 12:30 - Ultimo aggiornamento: 19:08

Mancano 10 minuti al termine di Bologna-Roma: l’immagine televisiva con Di Francesco seduto in panchina, impotente e desolato, è la fotografia del momento giallorosso. La crisi è certificata, profonda, grave e preoccupante. In queste prime cinque giornate tutte le big del campionato hanno convissuto, chi più chi meno, con i loro problemi di assestamento, tutte però hanno dimostrato di essere vive e fortemente motivate. L’esatto contrario della Roma, assolutamente priva di anima e idee; i calciatori non corrono, né tanto meno lottano e si aiutano tra di loro. Oggi non ha più senso discutere sulla campagna acquisti, è obbligatorio capire come venirne fuori. Preoccupa sentire Di Francesco al termine della gara che lui per primo non sappia quali siano le soluzioni da prendere. Non è certo l’unico colpevole, con lui lo sono giocatori e dirigenti, ma il calcio in questi casi è impietoso. Cambiare uomini e moduli non ha sortito effetti, anzi ha alimentato la confusione, la squadra non ha uno straccio di gioco, quello della passata stagione è letteralmente svanito. La Roma vista in campo sembra allo sbando, con calciatori impacciati e presuntuosi. I numeri sono impietosi: 5 punti in altrettante gare (10 l’anno scorso), 9 reti subite, seconda trasferta consecutiva persa, quando un anno fa, fuori casa, perse solo contro la Juventus. Il tempo per correre ai ripari è ridotto al minimo, le prossime due gare con Frosinone e l’ottima Lazio che ha abbattuto il Genoa saranno fondamentali non soltanto per il futuro dell’allenatore, ma per lo stesso club che rischia una stagione fallimentare. Il presidente Pallotta si è detto disgustato, provi a immaginare come si sentono i tifosi.

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