Roma, non è solo questione di turnover

Roma, non è solo questione di turnover
di Stefano Carina
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Giovedì 22 Novembre 2018, 07:30
L’esame della «Dacia Arena» non è da sottovalutare. In questa stagione il ritorno in campo dopo la sosta per gli impegni delle nazionali è stato sempre indigesto. Pareggio casalingo contro il Chievo e sconfitta inopinata sempre all’Olimpico contro la Spal. È questo uno dei motivi, sommato ai diversi calciatori non in perfette condizioni, che sta facendo riflettere Di Francesco in ottica turnover. Perché con il ritorno del campionato e della Champions, la Roma inanella in rapida sequenza tre gare - Udinese, Real Madrid e Inter - fondamentali per la sua stagione. Difficile quindi attuare una classifica delle priorità. Se in campionato infatti due successi sarebbero decisivi nella risalita in classifica, con gli spagnoli ci si gioca il primo posto nel girone. Gara da dentro o fuori che bisogna assolutamente vincere, per poi andare a Plzen e chiudere i giochi. Tre partite in otto giorni che non è possibile sottovalutare o considerarne una “secondaria” per privilegiare quella successiva. Eusebio affronterà come al solito una gara alla volta partendo dal bollettino medico e considerando che la sosta è stata tale soltanto per chi non ha risposto alla chiamata delle nazionali. Contro l’Udinese sono out Pastore e Manolas e molto probabilmente De Rossi. In dubbio rimangono Perotti (che alla fine dovrebbe farcela) e Marcano, che anche ieri hanno svolto lavoro differenziato. Anche una loro convocazione in extremis, non garantirebbe comunque un posto da titolare che invece alla fine dovrebbe ricoprire Kolarov, tornato dalla nazionale con un problema al solito piede in via però di risoluzione (in pre-allarme Santon). 
SCHICK CONFERMATO
Togliendo i 5 precedentemente citati, le rotazioni sono limitate. Juan Jesus prenderà il posto del greco, Cristante sarà confermato al fianco di Nzonzi, Lorenzo Pellegrini (che ieri si è allenato regolarmente in gruppo, dimostrando di aver recuperato dall’affaticamento muscolare al polpaccio sinistro) agirà da trequartista. Le uniche possibilità di rotazione sono davanti. El Shaarawy, essendo rimasto a Trigoria ad allenarsi, è l’unico certo di un posto. Poi due ballottaggi: Dzeko-Schick e Kluivert-Under. Se appare difficile immaginare la terza panchina consecutiva per il turco, al tecnico non è passato inosservato il momento positivo vissuto dal ceco. Fermarlo ora potrebbe rivelarsi un boomerang: per questo motivo è orientato a confermarlo. Senza contare che Dzeko continua ad accumulare minuti: con le due gare in nazionale, ha già toccato in stagione 1882 minuti sui 1980 effettivi a disposizione. 
I RIENTRI 
Martedì poi toccherà al Real Madrid, decimato dagli infortuni (mezza difesa fuori e anche Casemiro è in forte dubbio). Per quella data, a Trigoria si augurano che possano tornare a disposizione Manolas e De Rossi. Se il greco, nel caso, sarebbe certo di una maglia da titolare, il rientro per Daniele potrebbe essere più soft. Il centrocampista è fermo ormai da 25 giorni nei quali non ha mai svolto una seduta con i compagni ma esclusivamente lavoro individuale. Ipotizzare una convocazione e una partenza in panchina, appare - ad oggi - lo scenario più plausibile. Dzeko, al netto di quello che accadrà a Udine, sarà invece titolare. La terza gara, quella contro l’Inter, andrà a completare questo mini-ciclo. Rispetto alla squadra di Spalletti, la Roma avrà 24 ore in più per recuperare energie, giocando di martedì. Il che presume pochi cambiamenti all’orizzonte. Oggi comunque se ne saprà di più. Perché i numerosi nazionali in giro per l’Europa, tornati ieri nella Capitale, si affacceranno nuovamente a Trigoria. 
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