MOMO SPRINT
Salah è stato protagonista lo scorso anno fino alla finale col Real, poi è crollato, infortunato, e ha compromesso il mondiale. Concorrerà per il Pallone d’Oro, dall’alto delle sue 5 reti nell’ultima Champions e 22 in Premier. Numeri migliori la scorsa stagione: 32 gol in campionato e 10 in Coppa. Numeri impressionanti, che a Roma, seppur sempre ben in evidenza, non ha mai raggiunto: al massimo, di gol, ne ha segnati quindici. Di Lamela si sono ormai perse le tracce, da quando ha lasciato, in lacrime, la Roma, non ha mai trovato la continuità e mai messo in evidenza il suo talento, l’altra sera, ad esempio, era in panchina. Troppi infortuni, solo qualche lampo di classe in questi anni.
DOLOROSE
La sua cessione è stata metabolizzata presto, ma lui è rimasto legato alla capitale e tanti tifosi ancora gli vogliono bene. Così come a Ruediger, tosto difensore ammirato nell’era Spalletti. Capace di ricoprire quasi tutti i ruoli della difesa. Anche lui si è perso la finale di Baku, ma il Chelsea la sua Europa League l’ha vinta conquistando la finale e nelle partite precedenti Toni è sempre stato tra i migliori. Incredibile invece il percorso al Chelsea di Emerson Palmieri. Snobbato da Conte, ha conquistato giorno dopo giorno posizioni nel cuore di Sarri, che pian piano lo ha preferito a un certo Marcos Alonso che, come si dice in questi casi, magari avercelo. Emerson era un anonimo al Palermo e lo è stato per un po’ anche a Roma. Poi, Spalletti lo ha resuscitato, ci ha visto lungo. Questi cinque giallorossi, 4 di loro campioni d’Europa, sono costati alla Roma poco meno di 65 milioni, rivenduti a circa 210 (e dopo la finale di sabato entreranno 4,5 di bonus per le cessioni di Alisson e Salah). Tranne Lamela erano in campo nella Roma solo due anni fa, sembra un secolo.
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