Reina ripensa a Bergamo: «Una pena la monetina e gli oggetti. Immobile? Bomber raro»

Reina ripensa a Bergamo: «Una pena la monetina e gli oggetti. Immobile? Bomber raro»
di Daniele Magliocchetti
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Sabato 6 Novembre 2021, 17:00

C'è una partita importante da giocare contro la Salernitana e Pepe Reina è concentrato come tutta la squadra per non sbagliare partita, ma per l'estremo difensore dimenticare quanto avvenuto una settimana fa a Bergamo non è facile. Quel lancio di oggetti, a fine partita, con una monetina che l'ha colpito in testa mentre cercava di riprendere a giocare. Con amarezza ritorna sull'episodio e glissa totalmente sull'ammonizione ingiusta e anche su qualche critica ricevuta da alcuni tifosi laziali sul web che l'hanno rimproverato per non essere rimasto più a lungo a terra. «Credo purtroppo che sia più un problema sociale - spiega il portiere -, di vera educazione che nel calcio non c'è. In Inghilterra, cose del genere non succedono mai (c'è individuazione in diretta e daspo immediato del tifoso ndc), succede qua in Italia e sempre negli stessi campi. Secondo me, bisogna farsi una domanda». E l'argomento lo chiude qui, anche perché non è che ha grande voglia di tornarci sopra.

L'IMPORTANZA DI IMMOBILE. Sorride e torna più sereno quando l'argomento è la Lazio, la sfida con la Salernitana e soprattutto Ciro Immobile.

Un attaccante che Reina conosce da anni, prima da avversario e da due stagionui da compagno di squadra. Sembra quasi  non credere che l'attaccante della Lazio in tutti questi anni in Italia, non gli abbia masi segnato un gol: «Ma siete sicuri di questo dato?», chiede stupito durante la conferenza stampa e poi riprende: «Io, se devo essere sincero, non me lo ricordo, quando giocava a Torino ero al Napoli, poi lui alla Lazio e io al Napoli, e diciamo che lì ci ha sempre sorriso la fortuna. Ad ogni modo quello che ha fatto, segnando 160 reti alla Lazio, è storia, una cosa incredibile. E' un calciatore determinante per noi, che ha una facilità pazzesca nel fare gol che è rara e per noi è la vita». Sulla Salernitana e sulla partita che dovrà affrontare la Lazio, pochi dubbi: «Ogni gara è come se ci giocassimo la vita, deve essere così. E anche con la Salernitana, ma anche quelle dopo, l'approccio deve essere questo».

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