Tottenham, Reguilon ringrazia Mourinho: «A Natale ero solo e ha pensato a me»

Tottenham, Reguilon ringrazia Mourinho: «A Natale ero solo e ha pensato a me»
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Mercoledì 30 Dicembre 2020, 15:38

Tra José Mourinho e Sergio Reguilon c'è un rapporto speciale. La conferma l'ha data lo stesso terzino - arrivato in Premier League in estate per 30 milioni di euro dal Real Madrid dopo un anno in presto al Siviglia - che ha raccontato un aneddoto speciale.

«Mi sto adattando poco a poco nel mio nuovo club - ha spiegato in un'intervista ad AS -. Sono stati anche mesi difficili a causa del Covid, perché non potevo avere la mia famiglia vicina. Ci sono tante motivazioni che mi hanno convinto a scegliere il Tottenham, ma la cosa più importante è stato proprio Mou: ho sempre detto che avrei voluto essere allenato da lui. Mi ha chiamato più volte prima di prendere la decisione ed è stato un segnale importante. Tra di noi parliamo spagnolo, mentre col gruppo si parla inglese.

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Se è speciale come si dice? Vorrei che lo conoscesse come lo conosco io. Potrei raccontare mille aneddoti meravigliosi, ve ne dico uno: il giorno di Natale sapeva che ero da solo. Arriviamo all'allenamento alle 15 e c'è una scatola al mio posto. L'apro e dentro c'è un maialino arrosto, già cotto.

Mi ha detto: "So che sei solo a Natale, così non devi cucinare e mangerai bene". Sono pochi dettagli, è importante che un giocatore si senta trattato bene anche lontano dal campo. Quando deve essere duro, lo è come chiunque altro. Ma è una persona che si prende cura di tutti». 

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Poi sui migliori allenatori che ha avuto: «Mourinho è un mix di tattica e carica motivazionale, sia lui che Luis Enrique sono due grandi allenatori - continua Reguilon -. Ognuno ha il suo metodo, ma sono i migliori nelle loro caratteristiche. Al Ct piace di più avere il controllo della palla, una filosofia più alla spagnola, mentre Mou vuole che siamo forti, avere anche la palla ovviamente ma sono modi diversi di allenarsi. I discorsi di Luis Enrique sono meravigliosi. Mi piace come insegna, corregge, il modo con cui spiega le cose. Parla come un calciatore, con il nostro stesso stile e con lo stesso gergo. Negli ultimi tre anni sono stato allenato da Zidane, Lopetegui e Mourinho: ognuno di loro mi ha dato qualcosa di positivo. Se possiamo vincere con lo Special One? Ho visto che al suo secondo anno ha sempre vinto un titolo in tutte le squadre in cui è stato. Vedo quella sicurezza che ha di sé e dico che vinceremo qualcosa. Con questa mentalità si può fare tutto, senza perdersi a pensare alla storia passata».

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