Ma domenica scorsa, nel tentare un cambio di direzione, il ginocchio sinistro ha ceduto e le prime diagnosi sono state impietose: rottura del legamento crociato. «A fine campionato avrei valutato se continuare o smettere, ma finire così non lo meritavo – dice con evidente amarezza Cristofari – Questo sport mi mancherà tanto, ma nella cattiva sorte ho potuto apprezzare l’affetto di tantissime persone che mi hanno scritto messaggi di sostegno. Devo pensare, però, alla mia attività lavorativa: sono un libero professionista (l’attaccante è un apprezzato osteopata) e questo genere di problemi possono condizionarmi tanto. Ad esempio, sto valutando il momento migliore per operarmi proprio per creare meno intralci possibili al mio lavoro».
Dopo 227 gol e un rapporto così intenso con il mondo del calcio, Cristofari dovrà “reinventarsi” sotto qualche altra veste: «Mi piacerebbe tanto allenare, ma anche lì bisognerà trovare il tempo per frequentare il corso di circa quattro mesi». Il pensiero finale è per la squadra di cui è (stato) capitano: «L’Indomita ha un gruppo forte e davanti ci sono giocatori di qualità come Mariani e Seferi oltre ai giovani che stanno facendo bene. Sono convinto che possano arrivare a raggiungere i play off puntando sulla forza del gruppo che è sempre stato il segreto di questa squadra».
© RIPRODUZIONE RISERVATA