Ranieri: «Grande Roma, con mago Mou si può sognare»

Ranieri: «Grande Roma, con mago Mou si può sognare»
di Alessandro Catapano
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Domenica 6 Giugno 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 10:32

Castelnuovo Berardenga, un borgo incastonato tra le crete senesi e le colline del Chianti. Qui, appena più sotto, sul poggio di Monteaperti, fu combattuta la sanguinosa battaglia tra guelfi fiorentini e ghibellini senesi che Dante cita nel X canto dell’Inferno con Farinata. Qui, è perfino superfluo ricordarlo, si produce il vino che gli americani (e non solo) ci invidiano. E qui, ormai vent’anni fa, non poteva che trovare il suo buen retiro Claudio Ranieri, proprio nelle terre che devono il nome al nobile Berardo, figlio del conte francese Wuinigi di Ranieri, appunto. 

Retiro estivo, non definitivo, sia chiaro.
«Sono in vacanza, sto alla finestra, mi godo il paesaggio, aspetto. Ma non parliamo di me». 
Alla Samp ha fatto un miracolo...
«Aridaje. Non parlo di me».
Parliamo di Castelnuovo?
«Un gioiello. Come la Nazionale di Mancini».
Ora va meglio, mister. 
«Una squadra bella e determinata, in cui ognuno sa cosa fare, che prova sempre a verticalizzare. Mancini è diventato proprio bravo».
Mourinho dice che l’Italia arriverà tra le prime quattro all’Europeo.
«Mourinho la sa sempre lunga...».
C’è ruggine, ancora?
«Ma no, siamo amici. Vi ricordate quando fui esonerato al Leicester? Si presentò in conferenza con la felpa con le mie iniziali, fu una cosa speciale». 
Special one, lo è ancora?
«Certo, perché avete dubbi?».
Ultimamente, qualche colpo sembra averlo perso...
«Ma non scherziamo. Lui è un mago».
La Roma ha fatto bene, allora. 
«I Friedkin hanno fatto una grandissima operazione, hanno preso uno dei migliori al mondo in poche ore, senza che nessuno sapesse. Ora la città tornerà al centro del dibattito calcistico mondiale, e poi sono convinto che Mou farà bene, è un mago della tattica, sa fare il suo mestiere, con i romanisti poi...».
Cosa?
«Lui è un condottiero di popoli, i romanisti impazziranno...».
Chissà se li condurrà a un nuovo titulo, l’ultimo che stava per riuscirci è stato lei, undici anni fa...
«Andiamo oltre».
Quel Roma-Sampdoria...
«Ma no, perché nessuno ricorda che prendemmo solo un punto su sei al Livorno retrocesso?».
E il Lazio-Inter dell’«oh noo...».
«Andiamo oltre».
Andiamo all’Europeo?
«Andiamo».
Abbiamo detto dell’Italia.
«Lo so che nella nostra storia abbiamo vinto quando eravamo pieni di problemi, ma le vittorie fanno solo bene, ti danno sicurezza. Certo, ora il gioco si fa più duro. Come si dice dalle nostre parti, non ce la portiamo da casa. Occhio alla Turchia, bella squadra».
Addirittura, mamma li turchi? 
«Dico solo, non la prendiamo sottogamba».
Francia a paletti più forte?
«E chi lo dice? E la Spagna, il Belgio, l’Inghilterra, il Portogallo? Mamma che bella squadra è il Portogallo, anche l’Under 21 è un gioiellino. E’ il momento dei portoghesi, il calcio è fatto a cicli, ora tocca a loro».
E a noi, quando toccherà? In Europa anche quest’anno a parte la semifinale della Roma solo schiaffi...
«Avete visto la Nazionale? Ecco, tra poco arriveranno anche i club, avevamo toccato il fondo, stiamo crescendo, verranno i risultati».
Sarà una Serie A di grandi allenatori...
«Mou, Allegri, Spalletti, forse anche Sarri. Mi dispiace di non rivedere Conte».
Ha rifiutato il Tottenham.
«...».
C’è anche l’Everton libero...
«...».
Ok, ci rinunciamo. A Leicester però lei ha seminato bene, quest’anno è arrivata la Fa Cup.
«Con duecento milioni in più di quelli che avevo io».
La Premier è il più bel campionato del mondo?
«Se guardo il Liverpool, il Leeds...».
Il Leeds di Bielsa?
«Fantastico, mi piace quel calcio verticale, non tutti quei tocchi...».
Ce l’ha con Guardiola?
«Ma Guardiola non è più quello del tiki-taka».
Che Europeo vedremo?
«Tanto spettacolo, poca tattica, tutti vorranno spingere».
Come piace a lei?
«Già».

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