La Lega A e quelle assemblee che andrebbero trasmesse in tv

Beppe Marotta
di Antonello Valentini
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Giovedì 13 Aprile 2017, 10:58 - Ultimo aggiornamento: 10:59
Prima abbiamo perso Cellino, il presidente del Cagliari che durante le assemblee staccava la spina del microfono quando Lotito monopolizzava il dibattito; poi ha abbandonato le scene il mangia-allenatori per antonomasia, Zamparini, anche se il suo successore Baccaglini promette bene; e proprio nei giorni scorsi, la Figc ha deciso di negarci pure i numeri di un altro mattatore, appiedando per questioni di onorabilità Massimo Ferrero che non ci ha mai fatto annoiare e gestisce la Sampdoria tra stravaganze, gaffe e bandane. Rischiano insomma di diventare una cosa seriosa e ministeriale le famose assemblee della Confindustria del pallone, la Lega di Serie A che gestisce oltre un miliardo di diritti TV. Ribattezzata lite continua, attraverso la spartizione di quel tesoro la Lega determina di fatto la sopravvivenza dei fratelli minori, Serie B e Lega Pro, decidendo sulla divisione della torta e la grandezza delle fette. Tra qualche giorno scadranno i termini per scongiurare l'arrivo di un Commissario ed eleggere un nuovo presidente al posto di Maurizio Beretta, uomo serafico e imperturbabile, che ha occupato la poltrona negli ultimi anni con la diligenza del buon padre di famiglia, senza avere la famiglia. Ma fedele alle regole dello show business, Ferrero promette e minaccia di non lasciarci: «Mi faccio presidente onorario», ha avvertito nei giorni scorsi. E vuole così dribblare le regole della decadenza decisa dalla Figc dopo la condanna patteggiata (1 anno e 10 mesi) per il crac della compagnia aerea Livingston. Sempre a caccia di nuovi soldi, la Lega sottovaluta però un'idea inedita per fare cassa garantita: piazzare 2 webcam nella sala delle Assemblee e mandare in diretta TV lo spettacolo nello spettacolo, recitato gratis dai suoi attori-azionisti-presidenti.
 
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