Sirico, dribbling e velocità: un argentino al servizio del Passo Corese

Mauro Sirico, l'argentino del Passo Corese
di Silvio Ippoliti
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Giovedì 18 Febbraio 2016, 20:49
Il legame tra Argentina e Italia si è stretto indissolubilmente quando nel nostro campionato, alle pendici del Vesuvio, è sbarcato il più grande di tutti i tempi. Era il 5 luglio 1984, Diego Armando Maradona veniva presentato al San Paolo di Napoli, creando un rapporto talmente romantico e profondo da durare ancora oggi. Non solo la serie A e il calcio professionistico ma anche il Passo Corese di patron Vollera ha deciso di pescare in Argentina per aumentare il tasso tecnico della squadra. Ha esordito infatti domenica, in maglia bianconera, il trequartista classe 1994, Mauro Sirico. Originario di Bari, nato a Buenos Aires, è cresciuto nelle giovanili del Club Sportivo Italiano, società che milita nella quarta serie argentina.

Come mai ha scelto Passo Corese?
«Ho sempre voluto giocare in Europa, soprattutto in Italia, anche per le mie origini. Il calcio italiano è uno dei migliori del mondo, qualche tempo fa feci un provino con il Barletta ma non andò bene, appena si è presentata l’occasione del Passo Corese l’ho presa al volo».

Cosa vuol dire per lei l’Italia?
«Sono molto legato all’Italia, mia zia è Italiana, quindi in parte mi sento anch’io un po’ italiano, diciamo che sono un italo-argentino».

Com'è stato il suo approccio con la realtà di Passo Corese?
«La gente a Passo Corese mi ha fatto sentire sin da subito a casa, come se fossi qui da tutta la vita. Sono stati tutti gentilissimi: dai compagni, al mister che mi parla tantissimo, alla società».

Il Passo Corese è in una situazione di classifica difficile, pensa che grazie al suo apporto riuscirete a conquistare la salvezza?
«Il mio impegno sarà massimo, la salvezza è quello che voglio e abbiamo tutte le carte in regola per conquistarla».

Cosa significa per un giovane come lei essere così lontano da casa, dalla famiglia?
«Non è facile stare lontano dagli affetti, dagli amici, però quando vuoi fortemente una cosa fai di tutto per ottenerla: giocare a calcio è l’unica cosa che voglio».

Qual è il suo sogno?
«Voglio giocare in una società professionistica, metterò tutto me stesso per riuscirci».

C’è una squadra italiana per cui tifa?
«Mi piace il calcio italiano in generale, io sono un grande tifoso del Boca Juniors».

Quali sono secondo lei le differenze tra calcio argentino e quello italiano.
«Il calcio italiano è più legato alla tattica, qui sono molto più esigenti. In argentina sei più libero di svariare, si pensa poco a difendere».

Quali sono le sue caratteristiche?
«Sono un giocatore a cui piace dribblare, la mia caratteristica principale è la velocità che sfrutto negli uno contro uno».

Quali sono i giocatori argentini a cui si ispira?
«Tra quelli che hanno giocato in Italia dico Tevez che per me è una divinità. Per caratteristiche tecniche posso dire Palacio ma anche Barros Schelotto che ha fatto la storia del Boca».

Cosa vuol dire ai tifosi del Passo Corese?
«Li ringrazio, perchè mi hanno sostenuto dal primo momento che sono sceso in campo, mi hanno fatto sentire uno di loro. Voglio sdebitarmi aiutando il Passo Corese a salvarsi».
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