Tanta voglia di dare un segnale forte al calcio "malato". Non solo plusvalenze, le procure di diversi distretti ora indagano anche sugli stipendi dei calciatori: il sospetto è che attraverso scritture private possano essere stati nascosti emolumenti o addirittura pagamenti in nero. Un'altra analogia che, come ha rivelato l'inchiesta "Prisma" dei pm torinesi, potrebbe accomunare gli altri club, sui quali sono in corso accertamenti, alla Juventus.
Quando il campionato si era fermato per il Covid, i vertici bianconeri avevano raggiunto un'intesa con i tesserati sugli stipendi, qualificata in un comunicato ufficiale come una rinuncia a quattro mensilità da parte dei giocatori. Una decisione - si sottolineava - che avrebbe garantito un risparmio, contabilizzato, di 90 milioni nell'esercizio di bilancio. Ma dall'inchiesta è emerso che la rinuncia era a una sola mensilità, con delle scritture private (anche per chi avrebbe lasciato il club, come Dybala e Cristiano Ronaldo) per riconoscere nelle stagioni successive gli altri tre ingaggi, risparmiando dunque effettivamente solo 31 milioni e spalmando su altre annualità i restanti 59: da qui il nome di "manovre stipendi", che indicavano operazioni di tipo diverso articolate su due stagioni, il 2019-20 e il 2020-21. Ora le verifiche riguardano gli altri club: il sospetto che anche altre società abbiano utilizzato questo metodo, non solo durante la pandemia, ma anche in passato. Nei blitz fra Roma e Salerno di martedì e mercoledì, la Guardia di finanza infatti non ha mirato solo alle fatture false dalle quali emergerebbero "operazioni fittizie e plusvalenze fraudolente", ma ha sequestrato anche i pc e, a Formello, i cellulari, alla ricerca di chat e documenti dai quali possano emergere riscontri di questo tipo di operazioni.
GIUSTIZIA SPORTIVA
A Torino, oltre a quanto ricostruito attraverso le testimonianze dei giocatori, carte private e chat hanno confermato le "side letter" incriminate. Secondo l'accusa, i bilanci avrebbero dovuto contenere quella previsione di spesa successiva, che invece la Juventus sostiene di aver contabilizzato successivamente, una volta che il pagamento si è concretizzato. Giustizia ordinaria e sportiva si intrecciano.
PROCURE ALLO SCOPERTO
E se per caso dalle procure del resto d'Italia dovessero emergere nel frattempo nuovi elementi su conti e stipendi di altri club? C'è il rischio di un caos infinito, con più filoni legati l'uno all'altro. Per esempio, l'ultimo riguarda le cosiddette "partnership sospette" sulle quali stanno lavorando le Procure di Tivoli e Roma sulla Lazio e il club giallorosso. Dal punto di vista sportivo, si slitterà sicuramente al prossimo campionato per andare eventualmente a processo nel 2024. Oltretutto stanno emergendo "ulteriori operazioni sospette" di giorno in giorno. A Bologna indagano sull'affare Orsolini prelevato dalla Juve per 15 milioni, a Udine è stato aperto un fascicolo su Mandragora-Campognon. Addirittura in Corsica, per la cessione dei fratelli Matteo e Lisandru Tramoni dall'Ajaccio al Cagliari, si ipotizza il reato di falso in bilancio. È Paese tutto il mondo.
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