«Abbiamo bisogno di sanzioni più severe a livello europeo - ribadisce il presidente- abbiamo bisogno della la creazione di una forza di polizia per lo sport europeo». Il calcio è «uno sport aperto che aiuta l'integrazione e abbraccia la diversità, una 'scuola di vità che insegna l'importanza della condivisione, della tolleranza e delle pari opportunità».
«Una delle nostre sfide, perciò, è quella di assicurarci che il calcio continui a recitare quel ruolo di creatore di legami sociali. Ogni paese in Europa deve essere nella posizione migliore per aiutare i bambini che vogliono fare una sola cosa, la cosa più bella di tutti: giocare a calcio», osserva ancora.
Per essere efficace all'esterno, il calcio deve essere solido e credibile all'interno. «È essenziale che i contratti di tutti i calciatori professionisti europei siano rispettati e che gli impegni siano onorati. Stabilire condizioni minime per proteggere i giocatori è una questione di principio», dice rivolgendosi alla platea. «I portatori di interesse non devono mai essere visti come nemici. Sono nostri partner. E credo sia arrivato il momento di garantire a tutti, o almeno a qualcuno di loro, lo status che meritano». «Sono convinto che abbiamo raggiunto la maturità, un buon livello di saggezza, di fiducia reciproca e senso comune. In altre parole, è tempo di invitare qualcuna di quelle nicchie della famiglia a unirsi al tavolo principale - l'equilibrio in termini di rappresentatività deve essere ancora deciso», dice.
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