Pastore, non è mai buona l’occasione per rinascere

Pastore, non è mai buona l’occasione per rinascere
di Gianluca Lengua
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Domenica 11 Aprile 2021, 07:30

 Non sarà il finale di stagione che Javier Pastore di aspettava. A certificarlo è il suo allenatore Paulo Fonseca che ieri ha chiarito con schiettezza qual è la situazione del Flaco, lasciando intendere che ci vorrà ancora del tempo prima di poterlo vedere in campo: «È stato fermo tanto, ho già parlato con lui e deve ritornare a giocare con i giusti tempi e nel contesto giusto. Sa quello che penso». Parole che hanno un peso, sopratutto se pronunciate in un momento chiave della stagione in cui l’ex Psg sarebbe potuto essere utile alla causa, magari facendo rifiatare qualche titolare. A sentire Fonseca, però, il suo destino potrebbe essere diverso: la risposta non ha spiazzato Javier, ma gli ha definitivamente aperto gli occhi sulla realtà. Anche perché non avendo la possibilità di mettersi in mostra, sarà difficile trovare qualche pretendente in Europa o nel mondo che possa ingaggiarlo prelevandolo dalla Roma azzerando un ingaggio da 4,5 milioni (scadenza 2023). 
L’ULTIMA
Pastore non scende in campo in una partita ufficiale dal 28 giugno del 2020 quando a San Siro si giocava Milan-Roma: nove minuti. Da quel punto in poi c’è stato prima il calvario per via dell’infortunio all’anca e successivamente il buio totale.

Per vederlo giocare con continuità bisogna tornare a ottobre 2019 quando Fonseca lo ha impiegato al posto di Cristante, allora infortunato, per cinque partite consecutive in campionato ottenendo tre vittorie, un pareggio e una sconfitta. Tornando alla stagione attuale, il Flaco non è stato mai impiegato per via dell’intervento all’anca avvenuto lo scorso 11 agosto a Barcellona, poi c’è stato l’iter di riabilitazione durato fino a novembre: «Proverò a tornare il più in fretta possibile», aveva assicurato. Gradualmente ha cominciato a lavorare prima con i preparatori atletici e poi in gruppo. Siamo al 30 dicembre, dopo un mese di allenamenti con la squadra riesce finalmente a strappare la convocazione per il match contro il Verona (31 gennaio): sono passati 174 giorni dall’intervento. Dopo quella convocazione, però, ha inanellato una sfilza di panchine: «È uno dei miei grandi rammarichi, perché è venuto nella Capitale in queste condizioni: stando bene avrebbe potuto regalare una gioia alla Roma», ha detto il suo scopritore Walter Sabatini venerdì a Rete Oro. Nella prossima sessione di mercato Pinto proverà a cederlo, ma senza nemmeno un minuto nelle gambe sarà una vera impresa. 

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