Parma, Krause vuole il ritorno di D'Aversa, il ds Carli resiste con Liverani

Parma, Krause vuole il ritorno di D'Aversa, il ds Carli resiste con Liverani
di Vanni Zagnoli
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Lunedì 4 Gennaio 2021, 00:14

Domenica ci sarà Parma-Lazio e Fabio Liverani rischia seriamente di non essere in panchina. Grazie alla maglia biancoceleste giocò una partita in nazionale (la prima fu con il Perugia, al Curi, l’ultima quando era della Fiorentina), ora l’ex regista del quartiere romano Tuscolano è appeso a un filo. 

Lo 0-3 con il Torino e il digiuno di reti al Tardini da 6 gare preoccupano il presidente Kyle Krause. Fosse dipeso dall’americano, l’avrebbe già licenziato, è il ds Marcello Carli che tiene ad alimentare il progetto.

La riunione del dopo match si è interrotta in serata, l’unico punto in 4 gare ne fa rimanere uno solo sulla zona retrocessione. 

In mattinata ci sarà una nuova riunione nella quale verrà presa la decisione definitiva, con anche il vice ds Alessandro Lucarelli. Il direttore sportivo toscano ha sempre limitato al minimo gli esoneri, all’Empoli, azzeccando due scelte straordinarie: Sarri che portò l’Empoli ai playoff, al ritorno in serie A e poi alla salvezza con 4 giornate di anticipo, e poi a Giampaolo, l’avversario di oggi, che nel 2015 aveva mancato i playoff, con la Cremonese, in serie C, e poi fece benissimo anche alla Sampdoria.

Carli ama quel tipo di calcio, offensivo. A Cagliari aveva scelto Rolando Maran, difendendolo nel momento delicato della prima stagione. Il premio fu lo scorso girone d’andata, da record, fu il Cagliari nel dopo Bruno Giorgi, dopo 15 giornate era ancora quarto, seguirono 11 gare senza vittorie e lì Giulini scelse di cambiare. E a fine stagione congedò anche Carli.

A Parma avevano pensato anche a due maghi del settore giovanile, Federico Cherubini responsabile dell’under 23 della Juventus, e a Dario Baccin, vice ds dell’Inter, ma scelsero Carli. Al posto di Daniele Faggiano, che aveva preferito il Genoa, salvo essere licenziato un mese fa dal presidente Preziosi.

L’opzione Carli fu della famiglia Pizzarotti e di Marco Ferrari, di Guido Barilla e dall’avvocato Giacomo Malmesi, ovvero i soci più influenti fra i 7 di Nuovo Inizio, da metà settembre però hanno ceduto il 90% della società a Kyle Krause, mamma palermitana, tifoso della Juve e del Palermo, prima di acquisire il club ducale, per 100 milioni di euro.

Laureato in Iowa, guida un gruppo da 2,8 miliardi di dollari di fatturato, ha acquistato la cantina Serafino, in Piemonte. La famiglia ha un patrimonio di 3 miliardi di dollari, più terreni in Italia e immobili di lusso negli States. Ha una squadra di calcio in Usa, il Des Moines Menace, nella Usl league Two, ovvero la più importante federazione dilettantistica. Krause sperava di migliorare l’11° posto della scorsa stagione, anche se l’obiettivo ufficialmente era la salvezza.

Dunque, se il presidente deciderà di cambiare, il primo a essere chiamato sarà Roberto D’Aversa, due promozioni e due salvezze (larghe) sulla panchina crociata, come presenze è dietro soltanto a Nevio Scala.

Ha il contratto sino al giugno del 2022, dovesse rifiutare il richiamo la società risparmierebbe circa un milione di euro e a quel punto virerebbe su un altro tecnico, da identificare.

D’Aversa era stato confermato dalla vecchia proprietà e anche da Carli, dopo un primo colloquio. Il nuovo ds però non era convinto del suo calcio di poco possesso palla, di grande equilibrio difensivo e allora svoltò per Liverani, ora i due accetteranno di lavorare assieme? D'Aversa fra l'altro a novembre ha rifiutato un triennale da 9 milioni complessivi in Egitto, dal Pyramids, rilevato da un magnate di Dubai.

Liverani diede spettacolo salvando la Ternana in serie B, poi retrocessa senza di lui. Al Lecce subentrò alla quarta giornata, in C, e venne promosso con un turno di anticipo, dopo 6 stagioni dei pugliesi in terza serie. Imitò Ventura, portando i salentini dalla serie C alla A, e senza playoff. In A il suo calcio era molto offensivo, toccò l’apice battendo la Lazio per 2-1, a luglio, con i giallorossi avrebbe meritato la salvezza molto più del Genoa, come gioco, eppure vanificò molto per distrazioni difensive. Al Tardini ha battuto solo il Verona, senza convincere, e persino lo Spezia avrebbe meritato più del 2-2. In compenso era avanti 2-0 a San Siro con l’Inter e con il Milan, entrambe le volte si è fatto raggiungere nel finale sul 2-2. Il successo di Marassi con il Genoa sembrava la svolta, l’attacco resta il peggiore della serie A.

“E’ un momento complicato - spiega Fabio Liverani -, ma alla squadra non posso rimproverare di non provare a giocare. Manca il guizzo, la scelta determinante per segnare, più determinazione nell’inventarsi la giocata, non essere troppo scolastici. La squadra gioca, lavora, costruisce, manca un dribbling in area”.

Simone Iacoponi è il crociato più fedele, l’unico partito dalla serie C, poco dopo il subentro di D’Aversa.  “La squadra - garantisce - è sempre stata dalla parte di Liverani, lo sarà sempre. Continueremo ancora di più a lavorare sul campo, a fare ciò che il mister chiede. Mercoledì abbiamo una partita, bisogna pensare a quanto ci dirà di fare”.

Dopo domani sarà a Bergamo, dove il Sassuolo ha appena preso 5 gol. Insomma per Liverani è durissima, anche se non dovesse saltare oggi.

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