Nelle parole di Zamparini anche una buona dose di autocritica: «la rosa costruita dalla società», con le cessioni e i mancati rinnovi di Sorrentino, Vazquez, Lazaar, Gilardino e Maresca, è «certamente» uno dei «motivi della situazione negativa», unito alla «impressionante» serie di infortuni «che hanno tolto - spiega il patron rosanero - uomini determinanti». Da qui la scelta: «Cercheremo con estrema determinazione di uscire da questa situazione assieme a De Zerbi, poiché credo che soluzioni diverse non porterebbero risultati più positivi». Impossibile per Zamparini riallacciare i contatti con Davide Ballardini: troppo acredine tra le parti dopo la rottura alla vigilia della terza di campionato, quando il tecnico ravennate aveva manifestato tutto il suo disappunto per le scelte di calciomercato operate dal club di viale del Fante.
Allora avanti con De Zerbi, che in 12 partite ha raccolto cinque punti, in attesa del mercato di gennaio e della tanto auspicata, e mai concretizzata, cessione della società. Anche su questo fronte Zamparini, che invita la squadra «a credere nella salvezza», lancia nuovi messaggi a una tiofseria che anche ieri è tornata a chiedere le sue dimissioni: «Con l'arrivo imminente dei nuovi soci che porteranno nuovi capitali – dice – io resterò, anche se non come presidente, sino a che in un futuro non lontano torneremo in Europa». I riflettori ora sono puntati sulla trasferta di Firenze e, a seguire, sul match interno con il Chievo. L'obiettivo della società è arrivare al calciomercato di gennaio ancora in linea di galleggiamento con la salvezza, al momento lontana quattro punti, ma De Zerbi resta sorvegliato speciale.
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