Oriali: «Giusto che la società si scelga i collaboratori che preferisce. Euro 2020? Annata indimenticabile»

Oriali: «Giusto che la società si scelga i collaboratori che preferisce. Euro 2020? Annata indimenticabile»
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Mercoledì 25 Agosto 2021, 12:01

Dopo la separazione annunciata, già da qualche tempo a dir la verità - le prime avvisaglie si erano avvertite già dopo l'addio di Antonio Conte - torna a parlare del suo futuro e delle sue scelte Lele Oriali, il mediano campione del mondo con la maglia azzurra e 7 volte campione d'Italia con quella dell'Inter (2 da giocatore e 5 da dirigente). Un futuro non del tutto chiaro, dopo le tensioni estive con quella ha definito «la sua casa per sempre», ma che è fortificato dalla sua probabili permanenza al fianco di Roberto Mancini alla guida della Nazionale. 

Lele Oriali, l'intervista

«Sono dispiaciuto, ma ciò che è accaduto mi ha fatto capire che c'è tanta gente che mi ha voluto e mi vuole bene», ha detto il 68enne di Como a Sport Mediaset, che poi ha voluto ringraziare esplicitamente i tifosi per quanto fatto per rendergli omaggio (uno striscione e alcuni cori, ndr). «Un pensiero a coloro che in questi anni mi hanno sostenuto anche con attestati di stima, che per me valgono più di una grande vittoria».

Solo dopo si prova a fare luce sui motivi della separazione, su cui però si fa meno esplicito: «Mi limito a rispettare la decisione presa dalla società, che ha tutto il diritto di scegliersi i suoi collaboratori», afferma, non facendo alcuna chiarezza se il suo suo addio fosse in qualche modo legato alla partenza di Conte, che come un fulmine a ciel sereno qualche settimana dopo la conquista di quel titolo che mancava in Via della Liberazione da ben 11 anni ha deciso comunque di andare per la sua strada, non trovando comunione di intenti con una proprietà apparsa lontana e con ambizioni molto differenti, almeno nel breve periodo.

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Futuro in Nazionale?

Chiude poi con una parentesi sulla nazionale, con cui proprio quest'anno ha vinto anche da dirigente così come ha fatto con i nerazzurri, dopo aver alzato al cielo la Coppa del Mondo al mundialito di Spagna 1982: «Questo è stato per me un anno indimenticabile culminato con la vittoria agli Europei grazie ad un gruppo unito e vincente, con un forte senso di appartenenza, che ha reso orgoglioso il nostro Paese. Merito di questo successo va in gran parte a Roberto Mancini e a tutto il suo staff - dice orgoglioso, proseguendo sul futuro, dato che a breve avrà un incontro con la Figc proprio per definire le linee guida del suo immediato futuro - Penso che ci siano tutti i presupposti per andare avanti insieme fino al Mondiale del 2022».

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