Lazio, c'è il Lecce di Liverani: la corsa all'Europa riparte dall'ex

Luis Alberto
di Alberto Abbate
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Domenica 10 Novembre 2019, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 17:13
Il giovedì nero può pesare forse meno nella borsa. Se è vero che, dopo ogni caduta europea, la Lazio in campionato si rialza. Inzaghi bacia la statistica e volta pagina. Ma guai a dire che abbia tramato con la squadra per un’uscita anticipata: «Non è un vantaggio. Eravamo al settimo cielo per esserci qualificati in Europa League con la vittoria della Coppa Italia. Purtroppo ci sono stati degli imprevisti sulla strada, ma anche l’ultima sconfitta è immeritata. Con il rigore negato avremmo parlato di una vittoria». Eppure i ripetuti black out nella ripresa non possono essere una coincidenza: «Abbiamo amnesie – ammette il tecnico – che stiamo cercando di correggere. Ma anche le nostre concorrenti hanno gli stessi problemi, a parte Inter e Juve». La capolista fermata proprio dal Lecce, oggi avversario biancoceleste. Dopo giovedì, Inzaghi teme il contraccolpo fisico e mentale, ha potuto lavorare a questa gara poche ore. Dopo le imprese contro Atalanta, Fiorentina, Torino e Milan, i biancocelesti vogliono chiudere al top questo tour de force. Anche perché, alla luce dell’ormai quasi mancato passaggio del turno ai sedicesimi, devono conservare il quarto posto ritrovato con le unghie e con i denti. La classifica è stretta in pochi punti, basta un passo falso per vanificare tutti gli sforzi.

IL RITORNO DI FABIO
Non può e non deve rovinare i piani, l’ex Liverani. Inzaghi lo conosce da tanti anni, erano compagni e ora si merita i suoi complimenti: «Fabio ha fatto un bellissimo percorso, anche lui ha iniziato dalle giovanili. Ha messo in pratica le sue idee, ha fatto grandi cose a Lecce. In Serie A sta giocando un ottimo calcio, i suoi giocatori sono esperti e propositivi». Ecco perché non verranno all’Olimpico a serrare i ranghi. Non sarà una sfida qualunque per Liverani: «Sarà un’emozione tornare in quella che è stata la mia casa per 5 anni. La Lazio non ha nulla da invidiare alle big nei titolari, noi dovremo essere bravi a limitarli e ad alzare i ritmi. Vogliamo fare felici i nostri tifosi». Già, perché nella capitale sbarcheranno tremila salentini per sostenere il Lecce dal settore Ospiti. Sono pronti a fare muro contro i colpi biancocelesti. Forse per questo Inzaghi scenderebbe in campo per non sprecare più occasioni. Lui che, guarda caso, segnò da giocatore 11 anni fa al Lecce l’ultima delle sue reti.

OBBLIGO
Adesso tutte le speranze sono ben riposte su Immobile. E’ a quota 15, nove centri negli ultimi 11 match consecutivi. Al suo fianco riecco Correa, anche gli ultimi suoi tre gol (in 4 gare di seguito) sono stati decisivi. Sulla fasce Lulic e Lazzari (Marusic è volato a Belgrado a curarsi), Luis Alberto e Milinkovic a centrocampo, con l’affaticato Leiva comunque in vantaggio su Cataldi e Parolo. Rispetto a giovedì si prospetta solo un cambio dietro, con Luiz Felipe (in ballottaggio con Bastos) che traslocherebbe al centro per far posto a destra a un Patric propositivo. Acerbi resterebbe così sul centro-sinistra in attesa del rientro di Radu stirato. Aspetta subito il riscatto, un furioso Lotito. Dopo l’ultimo danno economico, la Champions è diventata un traguardo obbligatorio: «Non è fatto solo di trofei il salto, cercheremo con tutte le nostre forze di centrare il ritorno», promette Inzaghi. Anche perché senza l’obiettivo raggiunto, pure il suo futuro è a rischio. C’è pure l’ombra di Liverani, ironia del destino.
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