Euro2020, ora Immobile va controvento: il posto non è più garantito. Ma i laziali sono al suo fianco

Immobile e Mancini
di Ugo Trani
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Domenica 4 Luglio 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 14:51

Va bene l’urlo, ripetuto e insistente, di Mancini. Richiamo da ct, come dice Immobile, per spronarlo in partita. «Poi chiama sempre me perché il mio nome è corto». Adesso, però, ci si è mette Shearer che, davvero gratuitamente, lo offende. Al centravanti dell’Inghilterra non è piaciuto l’atteggiamento di Ciro, svelto a rialzarsi nell’area del Belgio per andare a festeggiare Barella, dopo lunghi secondi a terra dolorante, almeno così voleva intendere: «Non ho nemmeno voglia di farmi una risata. Si può vedere come dia un’occhiata all’arbitro ancora prima di capire che cosa sia successo. Patetico e imbarazzante, ecco cos’è». 

SOTTO OSSERVAZIONE
Immobile, insomma, è sempre al centro del dibattito. Con qualche critica mirata di chi lo vorrebbe panchinaro contro la Spagna con la promozione del suo amico Belotti. Ciro resta al momento il titolare, ma è girato il vento nel suo percorso all’Europeo. Ora è improvvisamente contrario. Così pedalare in campo è complicato. Mancini lo ha scelto prima che iniziasse il torneo, rispettando la promessa che gli fece durante l’ultima stagione. E il centravanti ha appena ammesso di sentirsi finalmente «coccolato» dal ct. «È quello di cui ho bisogno: il nostro rapporto è migliorato». E i gol, più delle prestazioni, hanno contribuito. Ha fatto centro nelle prime due gare della prima fase contro la Turchia e la Svizzera, diventando il miglior marcatore azzurro in attività con 15 reti. E ha migliorato la sua striscia positiva, dando ragione al ct che gli ha garantito il posto: 5 gol nelle ultime 5 partite da titolare.

L’incantesimo, dopo il turno di riposo contro il Galles, si è spezzato contro l’Austria. Immobile ha fatto cilecca pure contro il Belgio. La prestazione, a sentire la voce del Mancio durante il quarto di finale, non è andata bene al ct. Paradosso: Ciro, specialista quando c’è da chiamare la verticalizzazione, soffre proprio il gioco propositivo dell’Italia. In contropiede è più a suo agio. La riflessione c’è. La conferma, per ora, pure. Belotti non sembra in forma, Bernardeschi da falso nove è la virata solo per l’emergenza e Raspadori sta ancora ai primi calci. Massimo impegno. E massimo attaccamento del laziale: «Baratterei i miei gol per vincere il trofeo».

SCUDO BIANCOCELESTE
L’hashtag Immobile, colpa di quel gesto (subito virale il video) condannato da Shearer, ai primi posti per quasi tutto il giorno in Europa. Ma a tutto c’è un limite, urlano i tifosi della Lazio per tutelare Ciro. «Non ti curar di loro, sono solo invidiosi perché tra le prime sei squadre di serie A non c’è un centravanti italiano del tuo livello», scrivono sui social. «Ti odiano e sono cattivi perché hai fatto male a tanti con i tuoi gol» e «Sempre contro di te, pure con la Svezia quando abbiamo fallito i mondiali era colpa tua. Ciro spacca tutto contro la Spagna». La Nazionale, insomma, non è poi sempre vero che unisca: «Ciro viene massacrato solo perché gioca con la Lazio, se stava al Milan o alla Juve non succedeva». Qualche tifoso laziale, senza volerlo difendere a tutti costi, ricorda altre sceneggiate in azzurro. Citati i big nazionali: Totti, Vieri, Balotelli e Cassano.

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