Oggi 40 anni, Buon Compleanno Giggs
Mourinho: «Calciatore senza tempo»

Oggi 40 anni, Buon Compleanno Giggs Mourinho: «Calciatore senza tempo»
di Benedetto Saccà
3 Minuti di Lettura
Venerdì 29 Novembre 2013, 16:23 - Ultimo aggiornamento: 18:39
Ventinove novembre. I numeri e le date, si sa, corrono, ricorrono e si rincorrono nella vita. Ryan Giggs, anzi Ryan Joseph Giggs, ad esempio, custodisce il 29 novembre nel destino.

Oggi, del resto, l’ala gallese del Manchester Utd taglia il traguardo dei 40 anni, ma stasera non festeggerà solo un compleanno, se pure indimenticabile. No, non sarà così. La storia racconta d’altronde che il cammino di Ryan, specie professionale, ha conosciuto due momenti decisivi caduti proprio il 29 novembre.



29TH NOVEMBER...

Ecco l’inizio dell’epopea, ecco la sorte che bussa. E nel senso pieno della parola, certo. Il 29 novembre del 1987, d’altra parte, la sorte aveva i tratti del tecnico dei Red Devils, Alex Ferguson, che si presentò a casa dell’appena 14enne Giggs con l’osservatore Joe Brown per proporre al ragazzino di entrare nel vivaio dello United. Ryan, per la verità, frequentava già la School of Excellence del City, e dovette vincere più di qualche dubbio prima di accettare. Ferguson, si sarà notato, si aggiudicava i derby già nell’87... All’opposto, il secondo episodio che annoda Giggs al 29 novembre risale al ‘90. I protagonisti della scena, neppure a dirlo, furono ancora Ferguson e Ryan, al tempo 17enne da poche ore. Lo scozzese scelse un regalo memorabile, e offrì il primo contratto da professionista a Giggs. Una meraviglia. Il ragazzo annuì subito tra i palpiti, ovvio, e due giorni più tardi diventò ufficialmente un calciatore del Manchester Utd. «Sir Alex mi ha sollevato dal niente dei miei dubbi adolescenziali», avrebbe confidato Ryan.



GRAZIE SIR ALEX

Giggs dovrà sempre ringraziare Ferguson, e viceversa chiaramente. L’allenatore ha coltivato il talento della stella di Cardiff, e ne ha protetto la crescita, ricevendo prestazioni da brividi in cambio: Ryan, tanto per avere un’idea, non ha potuto concedere un’intervista fino ai 20 anni. Eppure si è meritato il titolo di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero britannico nel 2007. «È un esempio di umiltà, di classe e di sacrificio», il pensiero di Sir Alex, abile talvolta anche a passare una mano di vernice sugli errori del gallese.



UN’ICONA MONDIALE

Quanto alla figura di Giggs, il mare di internet e dell’editoria è colmo di fonti.
Libri, siti, pubblicazioni, dvd, di tutto. Ryan, giusto per ricordare, è nato al St David’s Hospital di Canton, Cardiff: naturalmente aveva il cognome del padre, Wilson, ma ha acquisito il nome della madre, Giggs appunto, nell’89 dopo il divorzio dei genitori. Un edicolante, Harold Wood, lo notò durante una partitella tra bambini, e sfrecciò da Ferguson per riferire le mirabilie esibite dal piccolo gallese. Realtà? Leggenda? Un consiglio certo indovinato. Ryan, si diceva, ha ormai assunto il profilo di un’icona planetaria del pallone. Non ha mai partecipato ad un Mondiale, un peccato, è vero, ma ora è il giocatore più decorato della storia inglese. Ama fra l’altro lo yoga, e ha sempre dimostrato una professionalità portata oltre il comune, nonostante abbia gettato un matrimonio al vento. L’eccesso che fa eccezione. La Gran Bretagna si prepara per la festa, l’emozione monta di riflesso. L’ala del Galles spicca il volo oggi da quota 40.
© RIPRODUZIONE RISERVATA