Savio, Fiorentini lascia la panchina:
«L’ho fatto per il bene del Savio»

Il tecnico Matteo Fiorentini
di Vincenzo D'Avino
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Sabato 24 Dicembre 2016, 10:10
Quando le cose vanno male, la colpa ricade sempre sull’allenatore. A pagare solitamente è colui che siede in panchina, perché, come amano ripetere in molti, è più semplice cambiare un uomo solo che tutta la squadra. C’è chi, però, non ha bisogno di essere cacciato via e preferisce assumersi le proprie responsabilità, pur sapendo di non essere colpevole, o almeno non l’unico. È il caso di Matteo Fiorentini, ormai ex allenatore del Savio.

SCOSSA – “Quando le cosa vanno male, bisogna fare dei cambiamenti. L’unica persona che poteva dare il via a questo processo ero io, l’unico modo per riuscirci era dimettermi. Ho preso questa decisione per dare una scossa alla squadra - spiega il giovane allenatore -. In molti sono rimasti impressionati per il bel gioco espresso, ma purtroppo la squadra non è riuscita a trovare il giusto amalgama: colpa dei giocatori, ma anche colpa mia. Qui al Savio ho trascorso anni stupendi, fatti di successi sia da giocatore che da allenatore, ma la via avventura sarebbe comunque terminata a giugno. A un certo punto è anche giusto cambiare, anche perché l’ospite è come il pesce e dopo un po’ puzza. Quando le cose hanno iniziato ad andare male, alcuni giovani hanno trovato in me un alibi. Li ho portati in trionfo e mi hanno seguito come soldati, poi il rapporto viscerale che si era creato si è rovinato per via dei risultati. Purtroppo non c’è stata la voglia di ricucire e l’addio è stato inevitabile. In molti si sono fatti sentire, chi con una chiamata, chi con un messaggio; coloro che non lo hanno fatto, probabilmente, hanno la coscienza sporca”.

AVVENTURA FANTASTICA – Qualche mese sfortunato non può comunque cancellare una storia d’amore andata avanti per un lustro: “Al Savio ho vissuto un’esperienza fantastica: cinque anni di grandi successi, sia come giocatore che come allenatore - sottolinea nuovamente Fiorentini -. A livello di settore giovanile abbiamo vinto tutto, poi questa grande opportunità con la prima squadra, che testimonia il mio valore. So di essere bravo, ma o mi si ama o mi si odia. Molti non vedevano l’ora che me ne andassi, ma nessuno mi avrebbe mai cacciato, anzi. La dirigenza ha fatto di tutto per tenermi fino all’ultimo secondo, ma ho avuto la dignità di farmi da parte per il bene di questa squadra. Una squadra che ha tutti i mezzi per salvarsi. Credo che Del Papa sia la persona giusta: porterà entusiasmo e, soprattutto, toglierà qualsiasi alibi ai giocatori. Faccio un grande in bocca al lupo a lui e al Savio, che resterà sempre nel mio cuore. Vado via con tanto orgoglio, perché aver allenato una squadra di C1 alla mia età resta comunque una grande vittoria, ma anche un po’ di amarezza. Massimo rispetto per i senior, che mi hanno seguito in tutto e per tutto. Forse hanno un po’ deluso dal punto di vista del rendimento, ma anche io ho deluso sotto alcuni aspetti. A loro posso solo dire grazie. Discorso diverso, invece, per i giovani. Peccato, perché hanno tutti grandi potenzialità: alcuni, però, devono ancora diventare uomini”.

ALLA FINESTRA – È giovane e con tanto talento. Trovare una nuova squadra non dovrebbe essere poi così complicato: “Vorrei rimettermi subito in gioco. Spero di poterlo fare con i grandi, cioè con una prima squadra, ma sono aperto a tutte le opportunità, quindi anche ai settori giovanili - conclude Fiorentini -. Resto alla finestra: l’importante è tornare al più presto ad allenare”.