Roma, nuova formula senza Veretout: ecco il doppio regista

Veretout
di Ugo Trani
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Venerdì 5 Marzo 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 11:38

Il grave infortunio di Veretout ha spento il sorriso di Fonseca per il successo pesante al Franchi. Grave sta a significare lunga indisponibilità per il titolarissimo: minimo 40-45 giorni. A Jordan è saltato il flessore della coscia destra proprio nell’azione del pari della Fiorentina al 15’ della ripresa. La sensazione, con il giocatore costretto ad uscire dal campo con l’aiuto dei medici e senza appoggiare il piede, è stata subito quella della lesione importante. Cioè lo strappo. La diagnosi, però, ufficiale solo in giornata. L’ecografia di ieri, anche per il vasto versamento, non ha chiarito l’entità del danno. La presenza del sangue non fa ben sperare: il rischio che la lesione sia almeno di secondo grado è molto alto (addirittura potrebbe essere pure di terzo). Se la risonanza magnetica confermerà quanto emerso dall’esame fatto ieri, il centrocampista resterebbe fuori un mese e mezzo. Così, guardando le prossime tappe della Roma sul calendario della stagione, perderebbe gli ottavi di Europa League contro lo Shakhtar e come minimo 5/6 gare di campionato, quelle contro il Genoa, il Parma, il Napoli, il Sassuolo, il Bologna e probabilmente anche quella contro il Torino. La sosta per gli impegni della nazionale riduce il numero dei match, ma il francese, comunque, non parteciperebbe a gran parte della corsa alla zona Champions e alle partite chiave per entrare tra le prime 8 dell’Euroleague.

PUNTO FERMO
Ovviamente lo stop preoccupa l’allenatore che, se potesse, non rinuncerebbe mai al dinamismo di Veretout. E nemmeno alla sua duttilità: Jordan ha avuto spazio da mediano, da mezzala, da trequartista e da esterno. Il tecnico lo ha schierato in 30 dei 34 match stagionali (24 presenze su 25 gare di serie A, 5 in Europa League e 1 in Coppa Italia e nel 92 per cento delle partite è partito dall’inizio), mettendolo in campo per 2170 minuti (quindi per l’82 per cento di quelli giocati). In più è il migliore realizzatore del gruppo in campionato insieme con Mayoral (10 reti) e in assoluto (in quest’annata) sempre con lo spagnolo e con Mkhitaryan (11 gol).

Ad arricchire il suo attuale curriculum anche 5 assist.

DOPPIO VOLANTE
Chiariamo subito: sarà impossibile sostituire Veretout, nel senso che in rosa non esiste nessuno con le sue caratteristiche. In quella posizione il più idoneo rimane Pellegrini. Ancora di più con il 3-1-5-1 utilizzato ultimamente da Fonseca in fase offensiva. È successo proprio a Firenze: Diawara davanti alla difesa e Jordan trequartista dietro a Mayoral. Il capitano, insomma, saprebbe recitare quella parte. Ma non toccherà a lui, domenica contro il Genoa, prendere il posto del francese. Pellegrini è abbastanza stanco e l’allenatore potrebbe dargli un turno di riposo per averlo al meglio contro lo Shakhtar (stessa cosa per Mkhitaryan che ha preso male il cambio contro la Fiorentina: chance in contemporanea per Pedro ed El Shaarawy). La coppia più probabile prevede, quindi, il ritorno di Villar accanto a Diawara. Tandem inedito, ma solo per il campionato: la formula con il doppio regista è stata provata nel 1° tempo della gara di ritorno contro il Braga. Dopo l’intervallo, vicino al guineano, ha giocato, e non a caso, proprio Pellegrini. Paulo, non volendo (e soprattutto non augurandoselo) si è dunque portato avanti con il lavoro la scorsa settimana.

SCELTA RIDOTTA
In teoria anche Cristante potrebbe giocare nel ruolo di Veretout: con l’Atalanta, tra l’altro, ha fatto più il trequartista (mezza punta) che il mediano. Ma l’emergenza in difesa non gli consentirà di salire a centrocampo in quella che è la sua posizione preferita. Smalling è rientrato al Franchi (dentro nel finale). Ma Kumbulla, da diffidato, ha preso il giallo: squalificato. Senza Ibanez, ancora costretto a lavorare a parte (con Dzeko), Fonseca dovrà ancora arrangiarsi lì dietro. Con Jesus in isolamento, rimane Fazio che però ha deluso contro il Milan. In sintesi: Cristante non può abbandonare il fortino. Resterà in mezzo, come contro la Fiorentina quando è entrato l’inglese: Smalling si è già sistemato sul centro sinistra.

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